Apparel - June 1, 2022

Kim Jones: Dietro il Successo di Dior Homme

Cosa si nasconde dietro l'ascesa di Dior? Scopri come Kim Jones ha rivoluzionato il brand tramite collaborazioni streetwear.

Cosa si nasconde dietro l'ascesa di Dior? Scopri come Kim Jones ha rivoluzionato il brand tramite collaborazioni streetwear.

Da quando ha preso le redini di Dior Homme nel marzo 2018, Kim Jones ha rivitalizzato il marchio attraverso un mix che condensa il lusso ad un tocco casual conferito dall’impronta streetwear. 

Da quando lo stilista lasciò il suo ruolo di direttore artistico di Louis Vuitton nel 2018 ha dimostrato il suo valore trasformando un brand come Dior in uno dei più influenti della scena fashion. Dal suo arrivo nella maison, il suo lavoro è stato quello di fondere codici di alta moda all’abbigliamento sportivo, creando un guardaroba moderno e versatile. Piuttosto che guardare ai suoi predecessori, Jones ha deciso di approfondire e scomporre i codici della casa rendendoli unicamente suoi.

Chi é Kim Jones?

Nato nel 1979 a Londra, Jones ha vissuto la sua vita come giramondo. Il suo modus vivendi gli ha permesso di trarre ispirazione dalle varie culture e popolazioni con cui ha vissuto e con le quali si è confrontato. Sebbene inizialmente desiderasse dedicarsi alla grafica e alla fotografia, si è laureato alla Camberwell School of Art in moda, dove ha potuto “creare un mondo tutto suo“, fatto di estro e creatività ribelle. Da adolescente, Jones è stato inevitabilmente travolto dalla chiassosa scena dei club londinesi anni ‘90 dove aveva l’opportunità di sfoggiare ed assorbire lo stile e l’energia del West End di Londra.

Nel 2011 diventa direttore creativo delle collezioni maschili di Louis Vuitton, dove riesce a condensare il suo amore per lo street style alla moda di lusso. Per la F/W 2017 del brand, Jones collabora con il colosso dello streetwear mondiale Supreme, rendendo questa una delle collaborazioni di maggior successo nel mondo della moda. A settembre 2020 diventa il nuovo direttore creativo di Fendi dove si occupa per la prima volta del prêt-à-porter femminile. Mossa azzardata ma vincente.

Dior e le sue Collaborazioni

Finora, il lavoro di Jones in Dior ha mostrato come e quanto la cultura pop abbia influenzato le tendenze della moda. Le sue collaborazioni con KAWS, Stussy, Jordan e ALYX, sono la dimostrazione concreta della sua capacità di capitalizzare la moda trovando il giusto equilibrio tra l’integrazione dei codici storici della casa con le sfumature innovative ed attuali della società odierna. Le sue collaborazioni vanno oltre la semplice combinazione di due loghi. Jones ha dimostrato di riuscire a formare un’identità completamente nuova dall’unione di due diverse realtà. Mettendo a capo Yoon Ahn, designer di AMBUSH, alla sezione dedicata agli accessori, Jones ha ricontestualizzando le proposte della maison, rendendole più accattivanti e sfrontate.

Per la prima sfilata Dior di Jones, il designer ha contattato l‘artista Brian Donnelly – conosciuto come KAWS –  attraverso il quale ha “sporcato” il brand rendendolo parte del mondo streetwear. Il colpo di scena è stato conferito da un’installazione alta 10 metri del famoso personaggio BFF di KAWS, il quale, per l’occasione, indossava un completo targato Dior. La scelta di Jones di ospitare KAWS durante la sua prima sfilata non è stata casuale. Il designer è cresciuto respirando la street art e seguendo personaggi di rilievo come Inkie e Banksy. ”Sono cresciuto amando KAWS”, è uno dei maggiori artisti della sua generazione”, ha rivelato Jones. La collaborazione con Kaws fu solo l’inizio.

Per la F/W 2020 di Dior Homme, Kim Jones e Shawn Stussy hanno collaborato ad una capsule limited edition di abbigliamento e accessori, la quale si divide tra luxury ready-to-wear e streetstyle, concezione che unisce la moda urban alla ricercatezza della maison francese. Con stampe vivaci e colori accesi, uniti a tonalità vivide e psichedeliche, la proposta degli indumenti mostra eccentrici motivi animalier e floreali, con camicie a tre quarti e maglioni stampati. I dettagli fondamentali rimangono però gli accessori: l’attenzione viene catturata anche dalle mini borse Saddle, baschi dai contorni bold ed esageratamente colorati e maxi ventagli con dettagli in plexiglass.

Durante la stessa sfilata è stata mostrata al pubblico quella che sarebbe diventata la sneaker del 2020, la Air Jordan 1 in monogram Dior.  La rivisitazione del branding dei due marchi è ben visibile, per esempio, nella parte superiore della sneaker dove l’iconico swoosh appare insieme alla scritta AIR DIOR. 

Ma perché Dior e Air Jordan hanno scelto il colore grigio per la loro collaborazione? Si tratta di una tonalità chiave nella storia della casa francese. Lo stesso Christian Dior ha dichiarato che il grigio è il colore dell’eleganza e della raffinatezza. «Adoro combinare mondi differenti, idee diverse. Jordan Brand e Dior sono l’emblema dell’eccellenza assoluta nei loro rispettivi campi. Metterli insieme in questa speciale collaborazione significa per me creare qualcosa di veramente eccitante e nuovo», dichiara Jones. 

La maison francese è riuscita ad omaggiare la cultura street, superandola e reinterpretandola in qualcosa di nuovo: un prodotto luxury dal mood casual, non street, non ready-to-wear ma in una linea d’impatto con il motto “I want to shock the world with Dior”.