Sneakers - Maggio 6, 2022

Ritorno al futuro: Nike Air Foamposite One

Raccontiamo la storia delle Nike Air Foamposite One e di come abbiano anticipato i tempi in termini di tecnologia e design.

Raccontiamo la storia delle Nike Air Foamposite One e di come abbiano anticipato i tempi in termini di tecnologia e design.

Gli Inizi

“Good design is a balance between art and science — bold expression and just enough familiarity.”

In queste parole di Eric Avar è racchiuso l’ultimo ventennio abbondante di Nike Basketball. Descrivere in poche righe quello che è stato e ha fatto Eric Avar per Nike Basketball sarebbe veramente troppo riduttivo. Fra le sue tante creazioni, che hanno scritto pagine importanti per il mondo delle calzature sportive, sia dal punto di vista tecnologico che del design, non possiamo non menzionare le Air Foamposite One. Proprio loro saranno le protagoniste della storia di oggi. 

Il riferimento a “Ritorno al futuro” non è casuale ed il motivo è molto semplice: le Nike Air Foamposite One hanno anticipato i tempi di almeno vent’anni, sia per quanto riguarda l’aspetto tecnologico che per il design. Nel 1997 le Foamposite fecero ufficialmente il loro debutto sugli scaffali dei negozi e sul parquet, ma la nostra storia inizia qualche anno prima, quando Avar venne messo a capo dell’Advanced Product Engineering (A.P.E) di Nike, un team di designer con l’obiettivo di creare una nuova scarpa da basket ultraleggera.

Volere è Potere

“There was this notion of what if you literally just dipped your foot in this liquid bath of material and it just sucked around your foot?” –  “And what if you could go play basketball in that?”

Dopo quasi quattro anni di studi e esperimenti, Avar e il suo team trovarono finalmente risposta alle loro domande. Alla base delle Air Foamposite One, infatti, vi era una sorta di liquido poliuretanico che doveva essere fuso e modellato per creare una struttura rigida e leggera, ma allo stesso tempo morbida e flessibile. Strano a dirsi, ma così come per la maggior parte dei modelli che hanno fatto la storia del brand americano, le difficoltà iniziali non furono certo poche. Principalmente i problemi erano due, entrambi legati al fattore produzione. Il primo riguardava la tomaia,  poiché all’epoca venivano modellate in più parti e non in unico pezzo, come doveva essere per le Air Foamposite. Il secondo, invece, era che né Nike né i fornitori asiatici credevano nel successo del progetto, visto che le richieste di Avar e il suo team erano molto esigenti.

Che ci crediate o meno, a risolvere questi problemi e a rendere le Air Foamposite realtà fu Daewoo, un’azienda specializzata nel settore automobilistico, elettronico e logistico. Fu infatti l’azienda coreana a sviluppare gli stampi per la creazione della struttura principale delle Air Foamposite. Il prezzo di questi stampi? Si vocifera che Nike li abbia acquistati per la modica cifra di 750.000$ ciascuno.

Il liquido poliuretanico veniva scaldato a una temperatura intorno ai 75 gradi per essere poi iniettato in più fasi all’interno dello stampo. Una volta che la tomaia era pronta, doveva essere fissata alla suola molto più solida rispetto a quelle tradizionali. Facile a dirsi ma molto difficile a farsi, soprattutto se teniamo in considerazione che il liquido doveva conservarsi a temperature molto controllate.

Il Lancio

Immagine Highsnobiety

Pronte le Air Foamposite, serviva la persona giusta per lanciare il nuovo modello. La scelta ricadde su Scottie Pippen, che proprio in quel periodo era uno dei giocatori di punta in NBA, soprattutto dopo il primo ritiro di Michael Jordan. Pippen aveva tutte le caratteristiche tecniche per poter sfruttare al meglio le qualità performanti delle nuove Foamposite. La storia però andò diversamente. Avar, infatti, oltre ad essere a capo del team di designer incaricati per la progettazione delle Foamposite, era anche head designer di quella che sarebbe poi diventata la linea di Anfernee “Penny” Hardaway. Durante uno dei suoi incontri con “Penny” Hardaway per discutere della progettazione delle future Air Penny 3, Penny vide nel borsone di Avar le Air Foamposite. Fu amore a prima vista che portò Hardaway a chiedere di diventare il nuovo volto delle Foamposite al posto di Scottie Pippen.

Immagine Nike

Le Air Foamposite nella colorazione “Neon Royal” fecero ufficialmente il loro debutto ai piedi di Hardaway il 23 marzo 1997. Così come successe a Michael Jordan con le Air Ship, anche Hardaway venne multato dall’NBA per aver violato le regole riguardanti le divise. Le “Neon Royal” erano troppo blu e Penny fu obbligato a disegnare delle linee nere sulla tomaia delle scarpe. Quel paio lì prese poi il soprannome di “Sharpie”. Il resto è storia!

Successo o Fallimento?

Nonostante la figura imponente di “Penny” Hardaway, le Air Foamposite si rivelarono un fallimento. I costi di produzione molto alti obbligarono Nike a vendere le Air Foamposite One a circa 180$, un prezzo molto alto rispetto ai prezzi medi delle calzature da basket dell’epoca. Le quantità molto limitate e le poche vendite portarono l’azienda americana a distruggere gli stampi creati qualche anno prima da Daewoo, sicura di un fallimento a 360 gradi del modello.

Oggi, nonostante le Air Foamposite siano delle scarpe molto di nicchia, non possono non essere riconosciute come un tassello fondamentale per la storia delle calzature sportive. Le scarpe create da Avar hanno aperto le porte per ciò che negli anni successivi sarebbe stato il successo di Nike in campo sportivo e tecnologico, ossia l’Alpha Project.

Quello però che non si sarebbe mai potuta aspettare è che il costo elevato e la tiratura limitatissima portarono le Air Foamposite a diventare un pezzo imprescindibile per chi aveva disponibilità economiche al di sopra della media. Un passaggio di rito al quale abbiamo assistito con tanti altri modelli nel corso della storia. Il famigerato passaggio dal parquet alla strada. E fu proprio questo che convinse Nike nel proseguire la produzione delle Air Foamposite.

Un’ulteriore conferma ci è stata data anche dal riconoscimento che le Foamposite sono riuscite ad avere in strada, grazie a collaborazioni con brand del calibro di Supreme prima e Comme Des Garçons dopo. Le Air Foamposite One sono molto divise, o le ami o le odi, ma è innegabile l’importanza che hanno avuto per la storia e l’espansione di questa cultura.