Jeff Staple

Editorial - March 25, 2020

Jeff Staple | Air Max Day 2020

Mattia Rinieri

Scrivo di sneakers e dintorni.

Jeff Staple è uno dei veri OG nella scena ed il suo lavoro è una delle ragioni per cui la sneaker culture esiste. Per celebrare l’Air Max Day, abbiamo fatto due chiacchiere con Staple riguardo le sue Air Max 90 “Navigation Pack”, lavorare con Nike ed il suo parere su una Air Max 1 “Pigeon”.

La seguente intervista è stata leggermente modificata. 

Quale è la storia dietro la tua decisione di collaborare con Nike su questo progetto? 

Siamo realisti. Nessuno “decide” di lavorare con Nike. Nike decide di lavorare con TE [ride].

Essendo seri, Nike e Staple avevano già lavorato su alcuni progetti insieme a quei tempi. Avevamo lavorato su alcuni progetti basati sul laser come Air Rift e le Original Cortez. Anche il Nordic Pack. Se vuoi proprio saperlo, le Pigeon Dunk non erano ancora nate. Jesse Leyva di Nike mi chiamò un giorno perché voleva lavorare con noi su un progetto che includesse la nuova tecnologia laser in qualcosa più mainstream. Prima, i progetti laser erano molto limitati. Il Navigation Pack sarebbe stato il primo progetto laser ad essere prodotto in grandi quantità.

Jeff Staple Air Max Day

(S-D) Nike Air Shox, Nike Air Burst, e Nike Air Max 90 “Navigation Pack” (2004) // cortesia di Staple Design

Come hai deciso di lavorare su una Air Max 90? 

Volevano creare un pack con tre stili. Le Nike Shox erano super popolari all’epoca. Ora non lo sono più, a meno che tu non viva in Brasile. L’altro modello erano le Air Burst, un altro classico. Le AM90 erano e sono uno dei miei modelli preferiti di sempre. Inoltre, si erano già dimostrate un’ottima tela per il trattamento laser della mappa della metro di New York. La mappa che vedi su quelle scarpe è letteralmente ogni isolato di Soho e Tribeca. 

Jeff Staple Nike Air Max Day

Staple x Nike Air Max 90 “Navigation Pack” (2004) // cortesia di Staple Design

Quali sono state alcune delle sfide che hai dovuto affrontare durante il processo creativo? Quanto ha richiesto? 

Mi ricordo esattamente che ad un certo punto, mi chiesero “Quindi sai come fare un XXXXXX [Termine riferito ad una Tecnologia Proprietaria di Nike]?” Risposi “Certo!”. Ovviamente non avevo idea a cosa si riferisse [ride]. Non volevo dire qualcosa che potesse farli pensare di aver scelto il partner sbagliato. Perciò, chiesi a tutti quelli che conoscevo in Nike di mostrarmi come si facesse quella cosa. Imparai e riuscii a completare il progetto. Dicono che gli imprenditori sono quel tipo di persona che saltano dalla scogliera ed imparano come costruire un aereo prima di schiantarsi. Questo ne è un ottimo esempio. 

Qual è il tuo rapporto con le Air Max 90? 

Le Infrared Air Max 90 sono le mie Air Force 1 White. Mentre altri le tengono da parte e non permettono che si sporchino o rovinino, per me non è così. Al momento ho più paia in stock e quando iniziano a rovinarsi sulla punta e a sporcarsi, cosa che capita sempre, le rimpiazzo con un paio nuovo. 

Come ti senti riguardo alla reputazione che questa collaborazione ha guadagnato nella sneaker culture nel corso del tempo? 

Ad essere onesto, passa sotto traccia. Se non avessi fatto le Pigeon Dunk, credo che il Navigation Pack sarebbe stato più amato. Ma ahimè, il dono e la maledizione. Di recente, avrete probabilmente visto su Instagram un sacco di ragazzini come LilJupiterr, Hidden.NY, Archive.DNA, etc. stanno riscoprendo gli albori della cultura street e sneaker. Quindi ho notato che il Navigation Pack è più amato ora. È bello vedere che le nuove generazione di ragazzini stanno imparando a conoscere la vera storia di questa cultura. 

Pensi che questo progetto abbia aperto il tuo brand ad un nuovo audience? 

Non credo. Credo che la cosa migliore che abbia fatto sia stato dimostrare a Nike che sapevamo quello che stavamo facendo. Siamo responsabili delle nostre scelte, affidabili e veri in questa cultura. Questa combinazione non è così facile da trovare al giorno d’oggi. 

Sappiamo che hai creato delle 1-di-1 di un paio di 720 per beneficenza, e c’è stato un release delle Zero. Se avessi l’opportunità di lavorare su un altro paio di Air Max, quale sceglieresti? Le AM90 o le 270 o le Zero di nuovo, o ne sceglieresti un altro? Perché?

Voglio lavorare con le Air Max 1. Sono quelle originali. Così pulite. Adoro le collab che hanno fatto i miei amici, per esempio HUF, Parra e atmos. In più, ho visto un sacco di custom su AM1 ispirati alle Pigeon. Vorrei che diventassero realtà un giorno.

Non dimenticarti di controllare le altre interviste per l’Air Max Day 2020 con SOSHI, Mr. Foamer Simpson, Dave Ortiz, e Magdi Fernandes.