Sneakers - June 28, 2021

Genealogia della Jordan 1 Chicago

Scopri la storia dal 1985 fino ad oggi della colorway più famosa ed ambita delle Jordan 1: La "Chicago". Tra High, Mid, Low e collaborazioni con brand come Off-White.

Scopri la storia dal 1985 fino ad oggi della colorway più famosa ed ambita delle Jordan 1: La "Chicago". Tra High, Mid, Low e collaborazioni con brand come Off-White.

Ci sono poche colorway, nella storia delle sneakers, capaci di trascendere il modello per cui sono nate diventando una leggenda a sé stante. Senza dubbio lo schema di colori con rosso, bianco e nero debuttato nel 1985 con l’Air Jordan 1 e presto ribattezzato “Chicago” è uno di questi. Tralasciando per un momento Dunk, Air Max, Air Force One e concentrandoci soltanto su Air Jordan, negli ultimi trentasei anni il Jumpman ha realizzato oltre venti diverse iterazioni dell’Air Jordan 1 “Chicago” che vanno dal basket, al football, il baseball e il golf, con combinazioni di materiali esotici e collaborazioni amate e ricercate dagli appassionati.

La classica Air Jordan 1 “Chicago” High, dopo il suo debutto nel 1985 ha fatto il suo ritorno soltanto due volte in una versione fedele all’originale, un numero esiguo se paragonato ad altre combinazioni di modelli e colorway altrettanto celebri.

Mentre attendiamo una nuova release dell’Air Jordan 1 “Chicago”, ecco una guida per districarsi tra le diverse versioni di questo classico.

Dal 1985 ad Oggi

dal contratto negoziato con lo Swoosh da David Falk, l’agente di “His Airness”. La colorway con cui tutti conobbero la 1 è la Black/Red, oggi conosciuta come “Bred” o “Banned”, richiamo diretto alla querelle tra NBA, Chicago Bulls e Nike che contribuì ampiamente alla sua celebrità. Fu, però, proprio la “Chicago” a finire ai piedi del giovane Michael Jordan la sera del 17 novembre 1984 durante la partita casalinga dei Bulls contro i Philadelphia 76ers di Julius Erving, segnando così il debutto su un campo NBA dell’Air Jordan 1. La release al pubblico arrivò l’anno successivo: nel frattempo MJ si era già affermato come uno degli astri nascenti della NBA, una lega alla disperata ricerca di nuove figure di riferimento da affiancare a grandissime star come il già citato Erving, Magic Johnson e Larry Bird. Jordan indossò le sue 1 “Chicago” anche alla prima di moltissime apparizioni all’All-Star Game, proprio nel febbraio 1985. Durante lo stesso weekend delle stelle Jordan partecipò anche allo Slam Dunk Contest, indossando un completo brandizzato Nike/Air Jordan al posto della sua divisa dei Chicago Bulls e le Air Jordan 1 “Bred” ai piedi, la loro prima apparizione su un parquet NBA. L’Air Jordan 1 si rivelò un enorme successo fin da subito, superando anche le più rosee aspettative di vendita di Nike. Questo spinse lo Swoosh ad aumentare la produzione della scarpa finendo per saturare il mercato. In pochi mesi la scarpa finì così a prezzo scontato, venduta a pochi dollari nei negozi di articoli sportivi statunitensi. Questo attirò l’attenzione di un’intera generazione di appassionati di skate e bmx, che scelsero l’Air Jordan 1 per alcune particolari qualità, tra cui il cushioning, la suola piatta e il taglio alto che proteggeva la caviglia. L’Air Jordan 1, in molte colorway tra cui la “Chicago” finì anche ai piedi della rinomata Bones Brigade, facendo anche un’inattesa apparizione in una scena di Scuola di Polizia.

La seconda release della “Chicago” arrivò nel 1994: sono trascorsi nove anni dall’uscita originale e nel frattempo MJ è diventato una star globale, capace di vincere tre titoli di seguito tra il 1991 e il 1993 e l’oro olimpico con il Dream Team di Barcellona ‘92, oltre a una lunghissima lista di premi individuali. Proprio nel 1993 Jordan annunciò inaspettatamente il suo ritiro dal basket, sconvolgendo il mondo. Nike, spinta dalla richiesta crescente dei fan di MJ, decise nel 1994 di riproporre per la prima volta le Air Jordan 1, 2 e 3 in due colorway ciascuna. La 1 fece così il suo ritorno sia nella versione “Chicago”, sia in quella “Bred”. Proprio la “Bred” fece un secondo ritorno in edizione limitata nel 2001 insieme alla “Royal”, altro classico del 1985. Nel frattempo, era nato il brand Air Jordan da una costola di Nike, completamente dedicato a MJ e agli articoli che portavano il suo nome. La colorway “Chicago” venne utilizzata per diverse release negli anni successivi, tra cui una versione Mid in pelle lucida nel 2003 che non riuscì a saziare la richiesta dei collezionisti per una nuova Air Jordan 1 “Chicago” all’altezza dell’originale.

L’attesa sembrava arrivata al termine nel 2009, quando Air Jordan annunciò che avrebbe rilasciato un pack speciale composto da due Air Jordan 1 per celebrare la leggendaria partita di “Dio travestito da Michael Jordan”, in cui segnò 63 punti contro i Boston Celtics indossando proprio una versione modificata della “Chicago”. Jordan Brand, però, ancora una volta di non accontentò gli appassionati decidendo in maniera del tutto inattesa di inserire nel Pack una nuova versione della “Bred”, la quarta in quindici anni. L’anno successivo, nel 2010, Air Jordan applicò la colorway “Chicago” a un’Air Jordan 1 Alpha, versione mid cut in pelle perforata della classica Air Jordan 1, indossata anche da Dwayne Wade durante la partita di Natale tra i Knicks e i Miami Heat, replicando così il gesto di MJ nel 1998 durante la sua ultima partita in maglia Bulls nella “Mecca” di Manhattan, il Madison Square Garden.

La tanto attesa rétro della “Chicago” arrivò nel 2013 ma, ancora una volta, collezionisti e appassionati restarono delusi. Contrariamente rispetto a quanto fatto nel 2011 per la release della “Banned”, la “Chicago” 2013 riportava il Jumpman al posto del tradizionale logo Nike Air, dettaglio che non passò inosservato insieme alla qualità generale dei materiali utilizzati. L’Air Jordan 1 “Chicago” fece un trionfale ritorno in tutto il suo splendore nel 2015, a trent’anni dall’uscita originale e a ventuno dall’ultima rétro. Finalmente ogni dettaglio era al suo posto, a partire dai loghi fino a materiali, taglio e tonalità dei colori. Lo stesso anno Air Jordan rilasciò, in maniera abbastanza inattesa, anche l’Air Jordan 1.5 “Chicago”, versione ibrida che replicava uno dei prototipi realizzati da Nike per MJ nel 1986 per aiutarlo nel recupero dal grave infortunio alla caviglia subito all’inizio della sua seconda stagione da professionista. Nel 2016 la colorway “Chicago” ha fatto il suo debutto anche sull’Air Jordan 1 Low in una combinazione, fino a quel momento, inedita.

Sono trascorsi sei anni dall’ultima uscita dell’Air Jordan 1 “Chicago” e nel frattempo il modello ha raggiunto nuove vette di popolarità, soprattutto tra i giovanissimi. Questo ha portato i prezzi di tutte le Air Jordan 1, classiche o nuove uscite, a valori esorbitanti. Puntualmente, ogni anno si rincorrono rumors su una possibile nuova retro che, però, continua a farsi attendere.
Come abbiamo raccontato, i collezionisti di vecchia data hanno dovuto attendere oltre vent’anni per rivedere sugli scaffali un’Air Jordan 1 “Chicago” all’altezza dell’originale, non ci resta che sperare che le nuove generazioni siano più fortunate e che Air Jordan decida presto di accontentarci tutti.

Knock Out o Knock Off?

La colorway “Chicago” è da sempre associata all’Air Jordan 1, fin dalla prima release del 1985. In pochi però sanno che la combinazione di rosso, bianco e nero segnò anche il debutto di altri due modelli: la Nike Air Chicago e l’Air Jordan KO. La KO è un modello contemporaneo alla Jordan 1, rilasciato da Nike sotto il marchio Air Jordan in diverse colorway tra il 1985 e il 1986. La scarpa replicava le sembianze della più celebre Air Jordan 1, rimpiazzando però la tomaia in pelle con una in canvas. Almeno inizialmente l’Air Jordan KO finì per non riscuotere un grande successo, messa in ombra dalle molte colorway della versione “classica” dell’Air Jordan 1 disponibili per un prezzo accettabile. Nel corso degli anni ’90, però, la KO ritrovò la fama perduta tra gli appassionati di vintage, alla continua ricerca di paia originali del 1985 in buone condizioni. Air Jordan ha riproposto l’Air Jordan KO nella colorway “Chicago” per la prima volta nel 2010 in una particolare versione “vintage” dal look invecchiato, seguita nel 2014 e nel 2021 da una versione “pulita” che replica esattamente i colori della KO 1985. Mancando delle conferme ufficiali nei cataloghi d’epoca, per molti anni gli appassionati si sono interrogati sul significato della sigla KO. Secondo qualcuno il nome era riconducibile a un utilizzo di scarpe hi top in canvas nel mondo della boxe ma è stato proprio Peter Moore, designer dell’Air Jordan 1, a svelare che KO significa proprio Knock Off: nel 1985, all’apice della popolarità dell’Air Jordan 1, sul mercato iniziarono a spuntare moltissime imitazioni del modello disegnato per MJ. Nike decise, quindi, di capitalizzare l’enorme richiesta producendo lei stessa un “take down” del modello utilizzando il canvas al posto della pelle per poter abbassare i costi di produzione e poter garantire, in questo modo, un prezzo finale più basso per il pubblico.

Le “Altre” Chicago

Come detto è dal 2015 che Air Jordan non riporta sugli scaffali dei negozi un’Air Jordan 1 “Chicago”. Nel frattempo, però, la celebre colorway ha fatto la sua apparizione diverse volte su importanti release del Jumpman. La prima di queste è la Off-White x Air Jordan 1 del 2017, parte del primo progetto “The Ten” realizzato da Virgil Abloh per Nike. La Off-White è diventata un “instant classic” ed è considerata come una delle release più importanti degli ultimi anni. Abloh ha successivamente confermato come la prima Air Jordan 1 “Off-White” scelta per far parte di “The Ten” è quella bianca oggi conosciuta come “NRG”, sostituita all’ultimo momento proprio per l’enorme impatto che avrebbe avuto l’utilizzo di una colorway classica come la “Chicago”. Una seconda “rielaborazione” dell’Air Jordan 1 “Chicago” è la “Origin Story” del 2018, realizzata da Air Jordan per celebrare l’uscita di “Spider-Man: Un nuovo universo”, film d’animazione prodotto da Marvel in cui anche il protagonista Miles Morales indossa una particolare versione della “Chicago”.

L’ultima release in ordine di tempo è quella dell’Air Jordan 1 realizzata in collaborazione con Trophy Room. Fin dai primi leak sembrava che proprio questa potesse essere l’attesa release della “Chicago” in occasione del trentacinquesimo compleanno del modello, ma con il passare dei mesi si è scoperto che l’imponente progetto realizzato da Trophy Room avrebbe celebrato la prima partecipazione di Jordan all’All-Star Game, nel 1985. Questa partita passò alla storia come quella del “Freeze Out”: secondo alcune dinamiche mai completamente chiarite, i veterani della Lega che presero parte alla partita delle stelle a Indianapolis non accettarono di buon grado la presenza del giovanissimo Jordan, al suo primo anno in NBA. Decisero quindi di “tagliarlo fuori”, relegandolo a una prestazione marginale con sette punti in ventidue minuti nella sconfitta della “sua” Eastern Conference. Proprio da questa partita pare siano nati i dissapori tra Jordan e Isiah Thomas dei Detroit Pistons, acuiti dalla violenta rivalità tra i Bad Boys e i Bulls a cavallo tra anni ’80 e ’90, sfociata nell’esclusione di “Zeke” Thomas dal Dream Team che avrebbe trionfato alle Olimpiadi di Barcellona ‘92.

Secondo alcuni rumors apparsi online negli ultimi mesi, anche Travis Scott avrebbe in cantiere una versione “Chicago” della sua Air Jordan 1 “Cactus Jack”. Un paio di “Chicago” con l’ormai iconico Swoosh rovesciato è infatti apparso ai piedi di Rhuigi Villaseñor, fondatore e direttore creativo del brand Rhude.