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Apparel - Ottobre 20, 2020

GORE-TEX: quando la tecnologia incontra il fashion

Oggi se apriamo i nostri armadi molto probabilmente troveremo un capo, un accessorio o una sneaker in GORE-TEX. Ma da dove proviene questa membrana? Ripercorriamo insieme la nascita e lo sviluppo della tecnologia per eccellenza utilizzata per l’abbigliamento outdoor.

Oggi se apriamo i nostri armadi molto probabilmente troveremo un capo, un accessorio o una sneaker in GORE-TEX. Ma da dove proviene questa membrana? Ripercorriamo insieme la nascita e lo sviluppo della tecnologia per eccellenza utilizzata per l’abbigliamento outdoor.

Andrea Procida

Era il 1958 quando Bill Gore scoprì uno strano polimero chiamato politetrafluoroetilene (PTFE), che lui stesso era solito utilizzare per ricoprire alcuni cavi dei computer. Nacque così Gore, l’azienda che in poco più di vent’anni avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo dell’abbigliamento outdoor. Strano a dirsi, ma come per ogni azienda di grande successo, tutto iniziò in uno scantinato. Inizialmente la start-up, come diremmo oggi, riscontrò un buon successo lavorando per alcune aziende informatiche, visto che all’epoca erano in rapida ascesa grazie allo sviluppo dei primi computer. Nonostante i primi riscontri positivi, qualcosa doveva ancora succedere.

Bob Gore stretch

Immagine Gore-Tex Studio

Per assistere alla vera svolta di Gore si dovette aspettare il 1969, anno in cui Bob Gore, figlio di Bill, riuscì ad estendere durante alcune sperimentazioni il politetrafluoroetilene, creando una nuova membrana microporosa e molto resistente. Bob ebbe infatti la brillante idea di riscaldare le barre di PTFE e di sottoporle ad una trazione accelerata. Il risultato? Il PTFE si espanse di dieci volte rispetto alle dimensioni originali. Il nuovo materiale, denominato politetrafluoroetilene espanso (ePTFE), non solo era in grado di garantire protezione da qualsiasi agente atmosferico come vento e pioggia, ma era anche capace di lasciare trapassare il vapore acqueo grazie alla sua estrema leggerezza. E come ogni brevetto che si rispetti, l’ePTFE andava registrato e ciò avvenne solamente un anno più tardi.

È proprio durante gli anni ’70 che l’azienda iniziò a definire la propria identità e a farsi strada nel mondo dei tessuti utilizzati per i capi outdoor: nel 1976 Gore ricevette il suo primo ordine per il laminato GORE-TEX e solamente tre anni dopo anche i servizi americani antincendio furono provvisti di tute composte dallo stesso tessuto. Il materiale che a detta della famiglia Gore era “il primo tessuto traspirante, impermeabile e antivento sul mercato” stava spopolando in tutta America.

Gore Tex Ad 80s

Pubblicità Gore-Tex anni ’80

Se gli anni ’70 potevano essere considerati gli anni del lancio del GORE-TEX, gli anni ’80 furono quelli dedicati alla ricerca e all’innovazione tecnologica, che ancora oggi contraddistingue l’azienda americana. È proprio in questi anni che nacquero le macchine termosaldatrici GORE-SEAM, in grado di migliorare ulteriormente le capacità impermeabili, i laminati a due strati, il GORE-TEX Z-liner per un maggior comfort e i primi scarponcini dotati del laminato GORE-TEX.

Tutto questo portò l’azienda dei Gore ad ampliare la loro gamma prodotti e a egemonizzare più settori: alpinisti, forze militari, chirurgi, lavoratori edili e perfino astronauti, erano provvisti di equipaggiamenti dotati della membrana GORE-TEX. A fine anni ’90 erano già moltissimi i brand che utilizzavano il GORE-TEX per i loro prodotti di punta: The North Face, C.P Company, Stone Island e Columbia per citarne alcuni. La continua ricerca ed evoluzione tecnologica portò il GORE-TEX ad espandersi anche in settori che inizialmente sembravano molto lontani dalla mission iniziale, arrivando fino ad essere comunemente usato nelle sneakers.

L’inizio del ventunesimo secolo vide l’affermarsi della membrana isolante nel mondo dello streetwear e delle sneakers, fino ad arrivare in tempi più moderni con l’avvento del GORE-TEX nel mondo del fashion high-end. Proprio in questi anni si iniziò a parlare di “Gorpcore” (termine coniato dal magazine The Cut), ossia la tendenza di indossare giubottoni imbottiti, pile o qualsiasi capo che in qualche modo sia riconducibile alla montagna e all’escursionismo. Quando una tendenza nasce in strada è solo una questione di tempo prima che invada anche i fashion show di tutto il mondo. È cosi è stato! Lo confermano alcune collezioni degli ultimi anni di Prada, Visvim, Off-White, Martin Rose e Acronym.

Poche settimane fa purtroppo Bob Gore è venuto a mancare, ma siamo  comunque sicuri che la sua eredità continuerà a vivere ancora a lungo all’interno della W. L. Gore & Associates. Se oggi l’azienda ha un fatturato di circa 3,8 miliardi di dollari l’anno e conta più di 11.000 dipendenti è sicuramente anche merito suo.