Sneakers - Marzo 15, 2022

Last updated on Marzo 24, 2022

Air Max Collector Spotlight con Superllalla

Per celebrare l'Air Max Day, stiamo entrando negli armadi di alcuni dei più grandi collezionisti del gioco per scoprire cosa li ha fatti innamorare delle Air Max.

Per celebrare l'Air Max Day, stiamo entrando negli armadi di alcuni dei più grandi collezionisti del gioco per scoprire cosa li ha fatti innamorare delle Air Max.

Questo articolo è parte 9 di 7 Nella serie: Air Max Day 2022: For the Love of Air

Ti ricordi qual è stata la caratteristica di base che ti ha rubato il cuore, facendoti innamorare delle Air Max?

Quando le persone mi fanno questa domanda, torno sempre con il pensiero alle scuole medie del ’91/’92. La mia memoria risale a un giorno particolare, in cui ho visto una delle mie amiche sfoggiare per la prima volta una grande bolla visibile. Allora non avevamo idea di cosa fosse. Per molto tempo L’Air Max 1 è stata la mia silhouette preferita, anche se non era la prima Nike che acquistavo, o su cui avevo posato gli occhi. Le prime in assoluto sono state le BW del ’91 o del ’92. Come ho detto, una delle mie migliori amiche si è presentata a scuola con quelle sneakers ai piedi, lasciandomi completamente sbalordita. Voglio dire, tutti i bambini della scuola lo erano. Quella grande bolla visibile sul lato esterno della scarpa era semplicemente strabiliante.

Gli anni ’90 sono stati comunque un grande periodo, dal punto di vista dello stile. Proprio come con l’hip-hop, penso sempre che se nella vita fossi nata più tardi, non avrei vissuto l’epoca d’oro come invece ho fatto, e questa sarebbe stata una grave mancanza nell’ambito della mia intera esistenza. Non provengo da una famiglia benestante, ma mia madre spendeva abbastanza soldi in attrezzature sportive e scarpe, sia per me che per mio fratello. Ha sempre voluto che ci presentassimo bene, e che avessimo un bell’aspetto. Sempre. E a Parigi, credo proprio come in ogni grande città del mondo, i bambini erano senza pietà quandi si trattava di stile. Se non ce l’avevi, eri fuori dai giochi. Ma comunque, in seguito, penso che il paio di sneakers che ho acquistato di più, con il passare del tempo, sia stata l’Air Max 1, per il semplice fatto che era una scarpa ordinata, pulita e con pochissimi dettagli, così facile da indossare con qualsiasi cosa. Mi è sempre piaciuta la sua semplicità: un bel tessuto mesh bianco, un grande Swoosh sul lato, una grande bolla, e per me tuto ciò era il massimo. Le BW hanno iniziato la storia, ma le Air Max 1 l’hanno definitivamente consacrata.

Qual è stata l’esperienza più memorabile che hai vissuto con le Air Max?

Non ricordo davvero nessun viaggio pazzesco che ho fatto per avere una scarpa. Voglio dire, ai miei tempi noi viaggiavamo tanto quanto potevamo permetterci, di solito andavamo negli Stati Uniti per poter trovare qualche novità interessante. New York era la numero uno della lista, ma vi erano delle città importanti anche in Europa, come ad esempio Amsterdam e Londra. 20 anni fa c’erano così tante cose valide là fuori. E se non potevi uscire di casa, eBay era il posto migliore per fare acquisti, e lo è ancora.

Con le differenze di orario, mettere una sveglia nel bel mezzo della notte per vincere un’asta costituiva un’ attività quotidiana regolare per me, e all’inizio degli anni 2000 potevi avere l’Air Max più incredibile per 40, o 50 dollari, e noi giocavamo a buon mercato anche con le spese di spedizione, perché non c’era nessun numero di tracciamento o altro. Non avevi alcuna garanzia che il tuo paio di scarpe sarebbe arrivato a casa! E sto parlando di scarpe che ora valgono migliaia di dollari! Ma all’epoca ancora non sapevamo come questo fenomeno si sarebbe via via trasformato nel tempo. Mi sono accaparrata delle paia di sneakers come ad esempio le Air Max 1 “grape”, le “greystone” e le “crepe hemp” per 50 o 60 dollari al massimo.

Puoi descrivere la sensazione di essere riconosciuta da Nike come uno dei Master of Air?

Non dimenticherò mai il giorno in cui sono stata contattata da Nike France, i quali mi hanno detto che nella sede centrale (a Bevearton, Oregon, Stati Uniti) c’era gente interessata al mio profilo, e che intendevano coinvolgermi in qualche progetto. Proprio così, dal nulla. Voglio dire, mi metto in gioco da così tanto tempo, il mio apprezzamento è sempre stato molto sincero, indosso esclusivamente sneakers, fin da quando avevo 11 anni.

Andare a Portland, incontrare Tinker (designer americano di numerosi modelli Nike), insieme agli altri otto Masters of Air provenienti da tutto il mondo è stata un’esperienza entusiasmante come non mai. Il viaggio di Masters of Air è stato unico nel suo genere. È anche un titolo davvero molto lusinghiero. Essere riconosciuti per la dedizione e l’amore che si ha per una scarpa è una cosa fantastica.

Esiste un modello specifico di Air Max che ancora non hai, ma che pur di avere saresti in grado di rinunciare a metà della tua collezione?

Non rinuncerei mai alla mia collezione per una scarpa o un assegno, non lo farei mai. Certo, c’è sempre un paio di sneaker che desideri e cerchi di avere, ma fino a un certo punto. Il fatto è che tutti i modelli che mi piacciono davvero, o che vorrei acquistare di nuovo, sono quelli vecchi: il guaio è che si sbriciolano tutti, e se c’è una cosa che odio più di tutte, è di avere delle scarpe che non posso più indossare. Per me questa cosa è molto frustrante. Più della metà della mia collezione è costituita da scarpe che non posso mettere più. Dico sempre che a casa mia c’è un enorme cimitero delle scarpe, ed è verissimo! Le uniche paia che ho sempre desiderato, in realtà le ho già.

Vorrei solo le Neon 95, le Air Max 1 in tessuto mesh blu o rosso, e le Air Max 90 “infrared”, “grape” e “forest green”: sai, tutti quei modelli classici che vivranno per sempre. Di solito le versioni retrò sono piuttosto brutte. La forma della scarpa è sempre fuori moda, e anche i materiali utilizzati sono di pessima qualità. Sono una delusione totale. Mi piacerebbe avere l’Air Max 1 German Camo Friends & Family. Ecco, quella è una scarpa che aggiungerei volentieri alla mia collezione. A parte questo, non mi piacciono molto le scarpe esclusive e le collaborazioni limitate. Dammi solo una bella colorazione GR classica, e una forma decente, e io sono a posto.

Qual è l’aspetto più interessante di Air Max di cui sei venuto a conoscenza?

Forse il fatto che la tecnologia Nike Air sia stata creata da un’ex ingegnere aerospaziale della NASA. Voglio dire, quanto è pazzesco avere delle caratteristiche così high-tech in una scarpa da corsa?! E amo anche la storia ispirata a Pompidou. È abbastanza sorprendente il fatto che qualcuno abbia voluto trasporre una tale visione in una scarpa. Ciò che m’interessa davvero sapere è l’intero processo creativo che c’è dietro ad una scarpa, penso ad esempio all’Air Max 97 di Tresser e all’ispirazione del suo treno proiettile. Tutte le Air Max hanno un design che viene appositamente elaborato per ogni specifico modello, ed è questo che le rende delle sneakers fantastiche.

Se potessi salvare solo tre modelli Air Max dall’oblio, quali sarebbero i tre che sceglieresti?

L’Air Max 1 in tessuto mesh rosso, l’Air Max 1 Triple White interamente in pelle, e la BW Persian.

Sono disposto a scommettere che sei l’insegnante/docente più “giusta” che la maggior parte dei tuoi studenti conosce, ma hai incontrato molti ragazzi che condividono il tuo amore per le Air Max?

Grazie tante per il complimento. Sì, posso dire che sulla cultura giovanile ne so un bel po’. Ci sono dentro al 1000%, dato che ormai insegno nelle classi da quasi 14 anni. Ne sono totalmente ipnotizzata. Ho sempre guardato con grande attenzione e curiosità al mondo degli adolescenti, dei giovani: il modo in cui pensano e si vestono, sempre alla ricerca di un proprio stile, di una propria identità. Rappresentano la versione moderna di ciò che eravamo, e ne sono totalmente affascinata. E sì, i ragazzi adorano il modo in cui guardo e fisso sempre le mie scarpe, ma anche io: non posso farne a meno, e neanche loro.

Ad ogni modo, i miei studenti adorano le bolle; e adorano le Air Max. Ancora oggi rimane la scarpa più popolare di tutto l’edificio. Vedo le Jordan un po’ dappertutto, e le Dunk una volta ogni tanto, ma niente riesce a battere le Air Max. Le più popolari, come dico sempre, sono le TN. Lo sono sempre state e lo saranno sempre, da quando ho iniziato a insegnare fino ad oggi. È incredibile come questa scarpa riesca ancora a catturare la loro attenzione. In classe vedo molto anche le Plus III, cosa che fino a qualche tempo fa non accadeva, ma la silhouette della TN ha definitivamente trionfato su tutti gli altri modelli. Quindi sì, certo, con gli studenti parliamo molto di scarpe. Amano il fatto che ci tengo, e parliamo con lo stesso “linguaggio a bolle”, come lo chiamo io. Tutto ciò aggiunge sicuramente qualcosa d’importante al mio rapporto con i ragazzi, ed io ne traggo un grande giovamento.

Qual è l’augurio che rivolgi all’Air Max per il suo futuro?

Il marchio dovrebbe attenersi a ciò che fa, o faceva, meglio. Sono stanco della produzione non-stop. Così tante uscite alla settimana o al mese è troppo travolgente, e vanifica lo scopo di creare una grande scarpa. Il futuro per Air Max sarebbe quello di tornare a una o due uscite solide all’anno, una o due colorazioni classiche all’anno e basta.

So che non torneremo mai a quello che era il gioco 20 anni fa per ovvie ragioni, soprattutto da quando le sneakers sono diventate una moneta moderna, ma ci sono ancora bei modi per mantenere viva la passione, noi siamo gli esperti, noi siamo le vere persone con l’attaccamento più puro, noi siamo quelli che hanno tolto le Air Max dai campi da corsa e le hanno portate in strada, ma il più delle volte, sembra che siamo lasciati da parte.

Sono stato molto entusiasta dei programmi Nike on Air, che hanno dato l’opportunità a completi sconosciuti di portare il loro contributo al marchio. Per me, è stata la cosa migliore che è successa ad Air Max negli ultimi anni. Solo il fatto che stavano coinvolgendo persone ‘normali’ nel suo sviluppo – questo è ciò che mi piacerebbe vedere di più in futuro per Air Max.