Sneakers - Agosto 16, 2021

Last updated on Novembre 24, 2021

Quattro Ruote in una Sneaker: la Storia delle Dunk SB High “277”

Il mondo dello skateboarding e dell’automobilismo si fondono per creare una delle Dunk più esotiche di sempre, perfetta per essere consumata o collezionata.

Il mondo dello skateboarding e dell’automobilismo si fondono per creare una delle Dunk più esotiche di sempre, perfetta per essere consumata o collezionata.

gianluca zitelli

Quattro ruote. Quattro ruote che rappresentano i tuoi desideri e i tuoi sogni, i tuoi successi e i tuoi fallimenti, il tuo passato presente e futuro. Potrebbe essere un automobile, perfetto equilibrio tra estetica e meccanica, o uno skateboard, in cui il motore sei tu stesso. I chilometri percorsi, l’usura, lo sporco ma soprattutto le scarpe che hai usato. Perchè diciamocelo, se sei qui a leggere quest’articolo sei abituato ad associare le tue sneakers ai momenti importanti della tua vita.

Nike, che quando si parla di passioni e nostalgia non sbaglia mai, ha preso tutto questo e l’ha racchiuso in una scarpa, una di quelle scarpe che oggi non avete acquistato ma tra 10 anni sarà oggetto di culto. Oggi parliamo della Nike Dunk SB High Pro Ishod Wair x Magnus Walker.

Skateboarding e automobilismo: due mondi così apparentemente distanti ma incredibilmente simili nel loro più viscerale concetto. Per Wair e Walker quindi non è stato affatto difficile dare vita ad una delle Dunk SB probabilmente più sottovalutate di sempre. Nonostante non si fossero mai conosciuti prima erano indissolubilmente legati da una passione particolare e mai banale: quella per le Porsche. Se per uno dei due è una grande passione, per l’altro è il perno attorno a cui ruota la sua vita.

ishod wair

Immagine Salad Days Magazine

Ishod Wair

Ishod Wair nasce nel 1991 in New Jersey, USA. La passione per lo skateboard nasce a 9 anni e nonostante pratichi anche altri sport come il basket decide di concentrare tutte le sue energie sulla tavola. Nel 2009, a 18 anni, partecipa al Tampa AM, contest amatoriale svolto in Florida e nonostante arrivi solo diciottesimo ne approfitta per distribuire i suoi video promozionali agli sponsor presenti. Proprio grazie ad uno di questi sponsor nel 2011 Wair diventa pro e nel 2012 entra nell’SLS, la Street League Skateboarding, una delle competizioni famose del mondo in cui compete anche Nyjah Huston, altra grande conoscenza di Nike nonchè lo skater più pagato al mondo. Dando prova del suo essere una promessa, nel 2013 è il primo afroamericano della storia a vincere il titolo di “Skater of the Year” di Thrasher e nel 2016 firma il contratto con Nike SB, dando vita alla sua prima signature shoe, un’omonima Dunk SB Low Pro. Oltre a questa, a suo nome troviamo molte altre Dunk SB e due modelli di Bruin, scarpa meno conosciuta allo sneaker game ma molto famosa per gli addetti ai lavori.

 

magnus walker

Immagine Rennsport

Magnus Walker

L’ altro volto della collaborazione, quello forse più particolare e rilevante, è invece Magnus Walker. Se bastasse una parola per riassumerlo, per quanto magari banale, questa sarebbe “libertà”. Iconico sia nell’aspetto che nella vita, è l’esempio di una persona che ha fatto tutto ciò che ha voluto nel momento in cui l’ha voluto, senza pensarci due volte.

Walker nasce nel 1967 a Sheffield, in Inghilterra. Totalmente affascinato dal mondo Porsche, il colpo di fulmine avviene nel 1977 quando all’età di 10 anni vede una Porsche 911 e decide di scrivere una lettera alla casa tedesca chiedendo di poter lavorare per loro. Ovviamente la risposta fu negativa ma lo incoraggiarono a proporsi nuovamente una volta terminata la scuola. A proposito di scuola, nel 1982 Walker la abbandona e decide di provare ad inseguire il cosiddetto Sogno Americano, comprando un biglietto di sola andata per Los Angeles. Proprio qui comincia la sua carriera di fashion designer: acquistando abbigliamento di seconda mano e dandogli nuova vita customizzandolo. Gli affari schizzano alle stelle e non essendo più sufficiente il suo piccolo banchetto a Venice Beach nasce Serious, il suo brand, insieme alla futura moglie Karen Caid. Aprono uno store sulla famosissima Melrose Avenue a LA e attirano l’attenzione di personaggi del calibro di Madonna e Alice Cooper, molto affini a Walker in quanto a stile.

Proprio mentre vive questo suo Sogno Americano, Walker realizza quel desiderio che aveva fin da bambino: compra una Porsche 911 del 1974. Non è l’auto più veloce del mondo, nemmeno quella più affidabile, ma è l’auto per cui avrebbe fatto di tutto. Senza nemmeno accorgersene inizia a collezionarne esemplari, tutti rigorosamente vintage, restaurarle secondo il proprio gusto e trasformarle in custom mantenendo però invariata quella che è l’essenza della casa automobilistica. Nel suo garage è subito chiaro quanto la sua impronta di fashion designer abbia influito e quanto rifiuti i canoni estetici a cui siamo abituati, trasformando quasi ogni esemplare in un pezzo d’arte assecondando la sua originalissima visione. Proprio per questo stavolta è Porsche a contattare lui, consolidando il suo valore in quanto collezionista e accendendo un riflettore su di lui. Le apparizioni nei media si sprecano: televisione, documentari e videogiochi. Ad oggi è in assoluto uno dei car collector più conosciuti ed esperti e se ci aggiungi la sua particolare visione ed estetica dovuta alla carriera del fashion, ti rendi conto di essere davanti ad un individuo unico nel suo genere.

Nike Dunk SB High Pro Ishod Wair x Magnus Walker

Tutto nasce da “Urban Outlaw”, documentario del 2012 incentrato sulla vita di Walker e sulla sua passione per le Porsche. Nel documentario sceglie di guidarne una in particolare Porsche 911 Turbo del 1971 da lui soprannominata “277”. Il perché è presto detto: il numero 277 stampato a caratteri cubitali sulla livrea dell’auto richiama subito lo spirito racing di questo esemplare e la rende immediatamente iconica. Walker stesso spiega che se un giorno fosse obbligato a vendere tutta la sua collezione tranne un auto, quella che terrebbe sarebbe questa.

La Dunk SB di questa collaborazione particolarmente esotica riprende ogni dettaglio, per filo e per segno, della 277. I primi sketch della sneaker sono stati fatti da Magnus Walker in persona, proprio perché fosse in grado di trasformare al meglio la sua creatura in una sneaker da collezione.

La sneaker è piena di sorprese, a partire dalla tomaia stessa, forse il dettaglio più particolare di tutti. La pelle bianca è stata invecchiata artificialmente così da darle un effetto vintage e screpolato: sotto la tomaia rovinata si nasconde però un secondo strato dorato, destinato a venire fuori con l’usura della sneaker. Quando Walker ha acquistato la 277, prima che diventasse tale, l’auto era color oro. Dopo averla customizzata e portata all’esemplare che è oggi, ha deciso di lasciare l’interno del vano motore dell’auto dello stesso colore originale, così da non perdere completamente quello che l’auto era in origine. E lo stesso succederà anche all’esterno: Walker ha scelto di lasciare visibili a tutti i segni del tempo e i piccoli danni estetici dati dall’usura e dallo spirito corsaiolo. Oltre ai colori ripresi tali e quali dalla livrea, sulla sneaker possiamo anche trovare i loghi di “Urban Outlaw” e numerosi richiami alla Union Jack, la bandiera inglese; inoltre, il font utilizzato per le scritte della livrea è praticamente identico al font Porsche originale.

In un’intervista recente Walker spiega che dopo aver ricevuto il suo personal pair, la prima cosa che ha fatto è stata metterla in lavatrice in un sacchetto pieno di dadi e bulloni sporchi di grasso: inutile dire per quanto qualcuno possa provare del male fisico nel vedere una sneaker trattata così, il risultato è strepitoso. C’è anche da dire che essendo una Dunk SB essere trattata male è il suo destino e Ishod Wair lo sa, lui che probabilmente conosce meglio i modelli SB di casa sua. Tenetelo d’occhio, è molto probabile che lo vedremo consumarla in qualche competizione. Proprio come Walker anche lui dà vita a dei suoi custom tutti i giorni: le suole consumate dall’asfalto, la tomaia rinforzata distrutta dal grip, ed è subito unica.