È giusto dire che l’Air Jordan 1 ha iniziato la sneakers culture. C’è molto da discutere, ma la Jordan 1 ha dato il via alla linea di abbigliamento sportivo più importante della storia, al business della rivendita e all’hobby del collezionismo. La sua popolarità è sopravvissuta a quattro decenni, diventando un punto fermo nella cultura del passato e del presente.
Mentre sappiamo molte cose sull’Air Jordan 1, ci sono alcuni fatti relativi alla scarpa, e alla sua storia, che potrebbero essere sfuggiti al radar dei fan occasionali.
Ecco sette cose che potresti non conoscere riguardo la Jordan 1
1. I genitori di Michael Jordan lo hanno costretto a firmare con Nike
Quando Michael Jordan e il suo agente David Faulk iniziarono a contrattare uno sponsor di sneakers, nell’estate del 1984, Jordan si rifiutò di incontrare Nike. Aveva in mente di firmare con Converse.
Faulk ha spiegato in The Last Dance di aver insistito affinché Jordan si incontrasse con Nike perché sapeva che l’azienda si sarebbe rivelata la scelta giusta. Nike era una società emergente alle prime armi, e desiderava disperatamente acquisire la sponsorizzazione di una stella nascente come Jordan. Hanno dichiarato che Jordan sarebbe diventato la loro priorità, e avrebbero fatto di tutto per ingaggiarlo. Ma anche di fronte a queste affermazioni, Jordan non si sarebbe mai mosso. Quindi, Faulk ha dovuto chiedere l’aiuto dei genitori di Jordan.
Deloris Jordan, la madre di Michael, ha costretto suo figlio a salire sull’aereo per volare a Beaverton, in Oregon, ad ascoltare la proposta di Nike. Dopo aver sentito l’offerta di Nike – che si è rivelata il più importante accordo in tema di sneakers mai siglato nella storia del basket, l’opportunità di diventare il testimonial di un’innovativa sneaker firmata, nonché il volto di un’intera linea da basket in piena crescita – Jordan ha raccontato in The Last Dance che suo padre James gli ha detto: “Saresti uno sciocco a non accettare questo accordo: è l’affare del secolo”.
Jordan non era ancora convinto, ma accettò l’accordo contro la sua volontà, e fu così che nacque l’Air Jordan 1.
2. Air Jordan fu creato in meno di un minuto
Non ci è voluto molto tempo per creare il nome della Air Jordan che conosciamo oggi. Faulk ha detto ad Action Now che è stato in grado di inventare quel soprannome in meno di un minuto, in occasione di un incontro con i dirigenti Nike.
Inizialmente ha proposto che la linea della firma si chiamasse semplicemente Michael Jordan, ma Nike si è tirata indietro perché dare il nome di un’intera linea di prodotti a un candidato al draft appena 21enne, che ancora non godeva della minima credibilità, costituiva un grosso rischio.
Quindi, Faulk è tornato alla carica con il nome Air Jordan. Ha spiegato che il nome indicava lo stile di gioco di Jordan, nettamente superiore alla media, ed evidenziava anche la tecnologia Air di Nike, che rappresentava il loro vantaggio competitivo. Da quel momento in poi, il design fu chiamato Nike Air Jordan, o come lo conosciamo oggi, Air Jordan 1.
3. Non furono “Banned”
La storia apocrifa racconta che nel 1984 l’originale Air Jordan 1 fu bandita dall’NBA per aver violato il codice di abbigliamento, e Jordan fu multato di 5.000 dollari per ogni partita in cui indossava quelle scarpe. Nike avrebbe pagato le multe perché credeva nel suo prodotto e nel talento di Jordan. Ma questa storia non è vera.
Ci sono alcune cose che rendono impossibile il racconto “Banned” di Nike. Per cominciare, non c’è alcuna prova fotografica del fatto che Michael Jordan abbia mai indossato l’Air Jordan 1 Bred in una partita NBA. L’Air Jordan 1 era ancora in fase di sviluppo durante la prima metà della stagione da esordiente di Jordan quindi molto probabilmente indossava un design simile, la Nike Air Ship, in una colorazione nera e rossa. L’unica foto dove Jordan indossa la Bred 1 in campo in quel lasso di tempo è stata scattata durante l’NBA Dunk Contest del 1985, che si è svolto al di fuori della stagione regolare ed era soggetto a regole diverse.
Inoltre, non ci sono prove che l’NBA abbia effettivamente multato Jordan per aver violato il codice di abbigliamento. L’unica documentazione che può essere rintracciata è una lettera della NBA che minaccia di multarlo, ma nessuna multa risulta effettivamente registrata.
4. Michael Jordan una volta in TV ha definito “brutte” le Jordan 1
È quasi inimmaginabile che Michael Jordan abbia mai parlato male di una scarpa con il suo nome sopra, ma in realtà lo ha fatto. In un’intervista con David Letterman, nel 1986, Jordan ha convenuto che le Air Jordan 1 Bred erano brutte quando Letterman ha scherzato sul fatto che le scarpe in questione erano state bandite dall’NBA per la loro mancanza di fascino, non perché violassero il codice di abbigliamento. Quasi incredibile.
5. Esiste un ibrido Air Jordan 1 / Nike Dunk
Nella partita record di ben 63 punti contro i Boston Celtic, disputata da Jordan in occasione dei playoff del 1986, la maggior parte dei fan dei Bulls credeva che Michael indossasse un normale paio di Chicago 1. Tuttavia, non lo erano. Jordan stava ancora sperimentando diverse suole di scarpe dopo l’infortunio al piede dell’autunno precedente. I fan più attenti avranno notato che le Jordan 1 Chicago indossate nella sua epica partita contro i Celtics presentavano in realtà una suola alle Nike Dunk.
6. Le Air Jordan 1 in svendita
Le Air Jordan 1 non sono sempre state vendute all’istante come fanno oggi. Un anno dopo la loro uscita iniziale, le Jordan 1 sono state messe in saldo. In un’intervista con Complex, il designer di Air Jordan 1 Peter Moore ha ricordato che dopo l’esaurimento delle prime spedizioni delle Jordan 1, ogni rivenditore ne voleva ancora. Nike ha quindi sovraprodotto la scarpa per gettare acqua sul fuoco e, naturalmente, la domanda è diminuita. Negli anni seguenti le Air Jordan 1 sono rimaste sugli scaffali a prezzi scontati, e ciò ha fatto sì che la scarpa – un tempo costosa – diventasse appetibile per nuove fasce demografiche.
7. La ragione per le Retro
Oggi non avremmo le Jordan in versione retro se non fosse stato per le Air Jordan 1. Nel 1994, Nike ha riproposto per la prima volta le colorazioni Jordan 1 Bred e Chicago per celebrare il decimo anniversario del modello. All’epoca, un’azienda che ripresentava un vecchio design appariva come qualcosa di inaudito. La maggior parte dei fan non capiva l’intenzione di mettere in commercio una sneaker con una tecnologia obsoleta, quindi la prima versione retro della Jordan 1 fu un flop clamoroso. Le scarpe rimasero sugli scaffali, e alla fine vennero messe in svendita. Davvero incredibile, per chi è abituato alla mania delle Jordan 1 che c’è al giorno d’oggi.
L’etica del design della maggior parte delle aziende di abbigliamento sportivo, negli anni ’80 e ’90, era quella di mettere in commercio prodotti dalle prestazioni innovative, sviluppare un nuovo prodotto con una tecnologia di nuova generazione, e quindi sostituire il modello precedente, poiché ritenuto obsoleto. Nike ha rotto questo ciclo con l’Air Jordan 1, valorizzandone l’importanza nostalgica e il fascino da strada. Ora, ogni settimana diamo il benvenuto a versioni retro realizzate da molti marchi, poiché offrono una funzionalità che va oltre il campo da gioco, e una sensazione di nostalgia legata alla sbalorditiva carriera di Jordan.