Air Jordan 1 Retro High Lucky Green
Se vi piace viaggiare con la mente potreste trovare analogie tra queste Air Jordan 1 e le Nike SB Dunk Heineken del 2003, oggi considerato un vero e proprio grail per i collezionisti. Beh, i colori sono molto simili, ma le scarpe non hanno proprio niente in comune. La Air Jordan 1 High Lucky Green vanta infatti la tomaia contraddistinta da uno schema colori che ricorda vagamente la colorazione dell’iconica birra: il pannello centrale è bianco, le sovrapposizioni in pelle martellata sono verdi mentre lo swoosh è in patent leather nera. Last but not least, il “Wings Logo” rosso che da quel tocco di colore in più. Anche se ve lo abbiamo già detto, ricordatevi di prendere una taglia e mezza in più rispetto alla vostra da uomo. Prendetele ora, perché questo è il momento migliore. Probabilmente già il prossimo anno il prezzo sarà schizzato in alto.
Air Jordan 1 High Co. JP. “Neutral Grey” (2020)
Nel 1999 Nike creò un programma che vide protagoniste alcune release destinate solo a determinate parti del mondo (America, Europa o Asia, per esempio). Fra queste, erano presenti anche quelle destinate solo al mercato giapponese, le cosiddette Co.JP. (Concept Japan), spesso contraddistinte da un look particolare per cercare appunto di andare a soddisfare le esigenze dei collezionisti nipponici. Proprio in questi anni, più precisamente nel 2001, Nike rilasciò la Air Jordan 1 High Co.JP. Neutral Grey, limitata a sole 2001 paia, e caratterizzata da una tomaia in pelle martellata argentata opaca con dettagli tono su tono in patent leather. La release fu un’esclusiva giapponese.
Proprio quest’anno Jordan ha deciso di rilasciare una versione retrò del famigerato modello, questa volta molto meno limitata e disponibile anche worldwide. La versione del 2020 al momento si trova a poche decine di euro sopra il prezzo di retail, perciò vi consigliamo di prenderla ora prima che il prezzo si alzi. Stonks!
Air Jordan 1 Retro High “NC to Chi” Leather (W)
Rilasciata esclusivamente in taglie da donna, questa scarpa rende omaggio a due periodi fondamentali nella vita di Michael Jordan: gli inizi con l’università del North Carolina fino agli anni dei grandi successi con i Chicago Bulls. Questa Air Jordan 1, infatti, sfoggia un heel azzurro, colore intramontabile della UNC, e un toebox rosso e nero, da sempre colori dei Bulls. Se siete uomini e voleste acquistarla, essendo in taglia wmns, ricordatevi di prendere un numero e mezzo in più rispetto alla vostra taglia.
Air Jordan 1 Retro High Pine Green Black
Se siete amanti di questo schema colori, la Air Jordan 1 High “Pine Green” 2.0 è la proposta più economica. La tomaia in pelle martellata nera, i dettagli a contrasto verde scuro e la speciale edizione del “Wings Logo” nero, rendono questa Air Jordan 1 perfetta per l’autunno. Tralasciando versioni come la Pine Green 1.0, la Celtic DMP pack o la Clay green, un po’ più costose, questa scarpa è il perfetto connubio tra qualità e prezzo. Almeno per il momento. Non lasciatevela sfuggire!
Jordan 1 Retro High Pollen
Il giallo e il nero entrano di diritto nella classifica dei miglior abbinamenti di sempre. Se non ci credete, vi basterà guardare le Air Jordan 1 “Pollen”. Il meraviglioso contrasto fra questi due colori sulla tomaia di una scarpa leggendaria come la Air Jordan 1, fanno sì che la “Pollen” entri di diritto tra le migliori AJ 1 sotto i 300€. Per non parlare poi della pelle martellata e del bellissimo box giallo e nero. Compratela ora perchè sappiamo già che quando i prezzi si alzeranno inizieranno ad esserci i primi rimpianti!
Air Jordan 1 Mid Light Smoke Grey
Il 2020 potrebbe passare alla storia come l’anno della consacrazione della Mid. Quelle che solamente pochi anni fa rimanevano sugli scaffali degli store a prendere polvere, si sono trovate ad essere sold out in pochissimo tempo. È anche il caso di questa Jordan 1 Mid Smoke Grey, contraddistinta da una tomaia dal grigio tenue, pannello centrale bianco e swoosh nero a contrasto. Se siete amanti delle Mid, quest’ultima deve essere per forza presente nella vostra scarpiera.
Air Jordan 1 Mid Chicago Toe
Questa è forse una delle Air Jordan 1 Mid più ricercata dai ragazzini in questo momento. Il motivo? Sicuramente è la sua somiglianza con la colorazione Chicago del 1985, che dopo “The Last Dance” ha raddoppiato il suo prezzo di resell, già molto alto. L’unico dettaglio differente rispetto al modello OG del 2015, tralasciando la qualità della pelle, il taglio della scarpa e l’iconicità della colorazione OG, è il toebox nero e rosso. Naturalmente non sono così matto a paragonarle, anche se in un certo senso l’ho appena fatto… ma se avete budget limitato e non ve la sentite di investire in un paio molto costoso, questa è la soluzione migliore.
Jordan 1 Mid Gym Red Black White
La leggenda che una Air Jordan 1 per essere considerata bella deve essere per forza High è un dogma che sta lentamente scomparendo. In questi anni sono molte le versioni Mid del modello classe 1985 che non sono passate inosservate agli occhi dei molti, grazie a una buona scelta dei materiali e colorazioni degne di nota. Una di queste è sicuramente la Air Jordan 1 Mid “Gym Metallic Red”, che possiede tutti i colori che hanno reso celebre il tutto il mondo la prima signature shoe di Michael Jordan: il rosso, il nero e il bianco. Questa scarpa è anche un’ottima alternativa economica alle versione High del 2019. Forse è giunto il momento di acquistarla.
Air Jordan 1 LowUNC
Era il 1985 quando Nike presentò al mondo intero la Air Jordan 1 High. Nel biennio 85-86, escludendo i sample, le colorazioni rilasciate furono ben quattordici: dieci high, due low e due KO. Fra queste quattordici colorways, era anche presente la “UNC”, che rendeva proprio omaggio ai colori dell’omonima squadra di basket collegiale dove His Airness mosse i primi passi verso il successo. Nel corso di questi trentacinque anni questa colorazione è diventata iconica, quasi quanto la scarpa, ed è tornata più volte su varie silhouette, molte delle quali ora hanno raggiunto prezzi esorbitanti. Ne sono un esempio la High “UNC” del 2015, o anche la versione low del 2019 di Nike SB ed Eric Koston.
Una delle più recenti a tingersi di questo colore è stata una versione low della Air Jordan 1. Nonostante la tonalità d’azzurro utilizzata non sia fedelissima a quella OG, rimane pur sempre un’ottima alternativa alle due versioni citate precedentemente. Anche qui, essendo in taglie wmns è consigliata una taglia e mezza in più rispetto a quella da uomo.
Jordan 1 Low UNC (2021)
Era il 1985 quando Nike presentò al mondo intero la Air Jordan 1 High. Nel biennio 85-86, escludendo i sample, le colorazioni rilasciate furono ben quattordici: dieci high, due low e due KO. Fra queste quattordici colorways, era anche presente la “UNC”, che rendeva proprio omaggio ai colori dell’omonima squadra di basket collegiale dove His Airness mosse i primi passi verso il successo. Nel corso di questi trentacinque anni questa colorazione è diventata iconica, quasi quanto la scarpa, ed è tornata più volte su varie silhouette, molte delle quali ora hanno raggiunto prezzi esorbitanti. Ne sono un esempio la High “UNC” del 2015, o anche la versione low del 2019 di Nike SB ed Eric Koston.
Dopo la versione del 2020, un’altra Air Jordan 1 low è entrata a far parte della famiglia “UNC”. Nonostante la tonalità d’azzurro utilizzata non sia fedelissima a quella OG e nonostante lo swoosh e la tongue siano neri, questa scarpa rimane pur sempre un’ottima alternativa alle due versioni citate precedentemente.
Air Jordan 1 Low Court Purple White
Insieme alla Jordan 1 Mid, possiamo dire che anche la versione low del modello classe 1985 sta vivendo momenti di gloria. Uno dei principali motivi è sicuramente stata la collaborazione dell’anno scorso tra Jordan e Travis Scott, ma anche le valide colorazioni e i dettagli un po’ più curati delle ultime release hanno fatto il loro dovere. Un esempio lo è questa Air Jordan 1 Low Court Purple, rilasciata quest’anno qualche mese dopo la versione High. Se siete affascinati da questo schema colori, questa è una scarpa da avere assolutamente. Lo swoosh ricamato egregiamente sull’heel vale il prezzo del biglietto.
