May 18, 2021

Collector’s Pick Diadora N9000: Mariano Abbate

Come al solito, partiamo con la domanda di rito: perché proprio la Diadora N9000?

Sono un grande appassionato di calcio e sono cresciuto nell’epoca di Baggio, la mia prima scarpetta da calcio è stata proprio una Diadora. Questo brand ha accompagnato la mia adolescenza, quindi nutro un affetto particolare nei suoi confronti. Per me le Diadora N9000 rappresentano uno dei connubi meglio riusciti tra eleganza e qualità, una scarpa che indosserei sia per fare footing, sia per andare a una cerimonia.

Con il rilancio della produzione Made in Italy e l’inizio del programma di collaborazione con negozi e brand, Diadora è passato dall’essere un culto per pochi appassionati di sportswear vintage a essere uno tra i brand preferiti dai collezionisti di Rétro running, pur rimanendo molto di nicchia. Tu come ti sei avvicinato a Diadora?

Quando ho iniziato a coltivare la mia passione per le sneakers sono stato travolto dal vortice dell’hype, dalla ricerca spasmodica e acritica delle scarpe più in voga pagando (e non poco) le conseguenze di quello che scaturiva dalla scarsa quantità disponibile delle scarpe più richieste. Con il passare degli anni mi sono stufato del resell e del mio modo superficiale di vivere le sneakers e ho quindi cercato qualcosa che mi soddisfacesse in termini estetici e qualitativi. Diadora è, sicuramente, uno dei brand che è riuscito ad assecondare questa mia esigenza. Attraverso la community Diadora Talk ho avuto modo di scambiare opinioni con altri appassionati e iniziare ad apprezzare l’accattivante linea delle N9000, un modello che mi ha rapito con il suo stile unico e l’altissimo standard qualitativo.

Al momento nella tua collezione sono presenti, oltre a Diadora, altri brand “Made in” come KangaRoos e Sonra che, per esempio, producono le loro sneakers in Germania. La produzione Europea è ancora sinonimo di grande qualità? Quanto conta per te l’approccio quasi artigianale con cui sono prodotte queste sneakers?

Credo che il Made in EU sia decisamente sinonimo di qualità. Scarpe come Diadora, New Balance, KangaRoos, Sonra o Vor, hanno raggiunto, a mio parere, l’apice qualitativo nel mondo delle sneakers. Amo apprezzare la ricerca dei materiali e la cura con la quale determinate scarpe sono assemblate. Il fatto, poi, che siano prodotte in quantità davvero limitata, da a queste sneakers un quid in più in termini di esclusività.

Diadora è molto più apprezzato dal pubblico internazionale rispetto alla sneaker scene italiana, nonostante il marchio veneto faccia parte della nostra tradizione. Come mai secondo te? Pensi che un progetto collaborativo con uno store italiano potrebbe aiutare in questo senso?

Questa domanda mi fa pensare alle ultime release di Diadora, tutte con store esteri e in esclusiva per loro. Quando sono sulle board online o nelle community spesso i collezionisti stranieri si meravigliano del fatto che io debba cercare all’estero una scarpa prodotta in Italia. A loro, giustamente, suona un po’ assurdo. Non so quanto una collaborazione con un negozio italiano di livello possa riportare Diadora al centro della sneaker scene italiana, sinceramente non so nemmeno se Diadora lo voglia. Da quel che ho potuto vedere, chi compra in questo paese lo fa più per “consumare” e utilizzare la scarpa, più che per godere di qualche dettaglio o di una release particolare. Penso che se Diadora fosse intenzionata a espandersi in Italia dovrebbe seguire un po’ i gusti della scena più mainstream, magari legata agli stimoli dei social e al mondo dell’hype, con il pericolo però di perdere la propria identità, fatta di esclusività e qualità Made in Italy. Diadora ha una sua nicchia di appassionati anche in Italia che potrebbe e dovrebbe valorizzare attraverso eventi o collaborazioni con store italiani. In ambito europeo, per esempio, i tedeschi sono maestri in questo.

Dopo un periodo in cui secondo molti collezionisti Diadora ha fatto uscire troppe sneakers rischiando di abbassare i propri standard per quanto riguarda la qualità e creatività, il marchio italiano si è preso una “pausa” ed è ripartito alla fine del 2020 con una serie di collaborazioni create per celebrare la N9000. Tra i coinvolti, per ora, ci sono 24Kilates e SBTG, Packer Shoes e Hanon, tra i partner più longevi di Diadora. Cosa pensi di questa nuova serie di collabo? Cosa ti piacerebbe vedere nei prossimi mesi?

Credo che collaborare con gli store “originali” possa essere un’arma a doppio taglio. Alcune delle partnership che hai citato hanno segnato la storia del brand, dando vita ad alcune tra le sneakers più iconiche nel panorama Diadora. Quando si sente parlare di nuovi progetti tra Diadora e questi grandi nomi le aspettative sono, ovviamente, altissime e può capitare non vengano soddisfatte. Mi riferisco, ad esempio, alla N9000 “In Vino Veritas” di 24Kilates e SBTG: il negozio catalano negli anni ha realizzato sneakers del calibro della “Toro” o delle “Sol y Sombra”. Mantenere standard così alti, secondo me, può risultare difficile. Detto questo, mi piacerebbe proprio vedere qualche collaborazione con nuovi store, magari italiani. Mentre tra i “vecchi” mi piacerebbe vedere una nuova collab con Patta o con Hikmet Sugoer.

Le Pick di Mariano

La tua prima Diadora N9000: BAIT x Diadora N9000 “Spiaggia Rosa”

La mia prima Diadora N9000 è stata un regalo di Natale della mia compagna. La colorway in questione è la “Spiaggia Rosa” di BAIT, secondo me tra le N9000 meglio riuscite in termini di qualità dei materiali e scelta dei colori, per non parlare della suola…

Il tuo acquisto più costoso: Hanon x Diadora N9000 “Saturday Special”

Il mio acquisto più costoso è stata la Hanon x Diadora N9000 “Saturday Special”. Una tra le N9000 più ricercate nel panorama Diadora che, indipendentemente da questo aspetto, io considero oggettivamente bellissima. Senza dubbio nella mia Top 5 N9000.

L’N9000 più sottovalutata nella tua collezione: Diadora N9000 “Sailing F&F” by Leo Colacicco

Decisamente le N9000 “Sailing F&F” di Leo Colacicco. Per me è stupenda e presenta un connubio perfetto tra materiali di prima scelta ed estetica raffinata oltre al fatto, molto importante, che Diadora ne ha prodotte soltanto cento paia per tutto il mondo.

L’N9000 che ancora ti manca: LimitEDitions x Diadora N9000 “Castellers” e “Correforcs”

Sono diverse le N9000 che mi piacerebbe avere ma ancora mi mancano: in primis le due collaborazioni con LimitEDitions, le “Castellers” e le “Correfocs”. Anche la Patta “Italia”. Sono tre paia di N9000 molto rare, ma spero comunque un giorno possano entrare a far parte della mia piccola collezione.

La collaborazione che ti piacerebbe rivedere: Hikmet Sugoer x Diadora

Dal momento che le mie due N9000 Preferite sono la “Ferro” di Solebox e la “Bluebird” di Highsnobiety, mi piacerebbe vedere un nuovo lavoro di Hikmet Sugoer. I suoi lavori mi hanno sempre entusiasmato, non solo su N9000 ma anche su V7000 e N9002. Sarei davvero curioso di vedere cosa potrebbe nascere dalla sua fantasia.