Apparel - September 7, 2021

Drake e OVO: Come si Crea un Brand Globale

Scopriamo cosa si nasconde dietro il successo del brand OVO di Drake. Dal lancio ufficiale, alle sue collab con Air Jordan

Scopriamo cosa si nasconde dietro il successo del brand OVO di Drake. Dal lancio ufficiale, alle sue collab con Air Jordan

Andrea Procida

Aubrey Drake Graham, noto più semplicemente con il nome di Drake. Non solo uno degli artisti più in voga del momento ormai da anni, capace di frantumare ogni tipo di record a livello musicale, ma anche un’icona nel mondo dello streetwear e del fashion. Quanti di noi, almeno una volta, hanno provato ad accaparrarsi delle sneakers o vestiti brandizzati OVO senza riuscirci? La risposta la sappiamo già!

Per capire meglio l’influenza di Drake e il successo di OVO (October’s Very Own), bisogna fare un passo indietro e ripercorrere alcune delle tappe fondamentali della vita di questo brand. Per farlo, occorre fare una piccola premessa. Ben prima che OVO potesse essere considerato un brand a tutti gli effetti, il marchio mosse dei piccoli passi all’interno del mondo della moda. Nonostante l’anno ufficiale del lancio di OVO risalga al 2011, già l’anno prima il marchio unì le forze con Canada Goose per la release di un parka con dettagli placcati in oro 24 carati. Stessa sorte toccò poco dopo anche a Roots, retailer canadese con il quale OVO rilasciò una collezione comprendente delle varsity jacket.

Se da una parte le radici di “October’s Very Own” non si distaccavano molto da quelle di una semplice linea di merchandising, dall’altra parte, visto l’enorme successo, c’era la volontà di spingersi oltre. La creazione di un vero e proprio ecommerce e i nuovi progetti con Colette e con la franchigia NBA dei Toronto Raptors, furono un’ulteriore rampa di lancio. Di pari passo con il successo di Drake come cantante, anche OVO stava iniziando ad affermarsi come brand. Questo portò anche l’apertura di veri e propri negozi fisici OVO, sia in America che in Europa.

La svolta ufficiale avvenne nel 2015 quando, dopo aver visto diverse sneakers (mai rilasciate al pubblico) ai piedi del cantante canadese durante il suo tour e altre uscite non ufficiali, Jordan e OVO annunciarono la loro prima collaborazione ufficiale.

Le protagoniste furono delle Air Jordan 10, caratterizzate da una tomaia in pelle premium in due diverse tonalità di bianco, da una icy sole e da dettagli dorati a contrasto. Pochi mesi dopo, precisamente durante l’All-Star Weekend del 2016, Jordan e OVO rilasciarono anche una versione nera della stessa Air Jordan 10.

Seguendo l’onda del successo della Air Jordan 10, il brand americano e il marchio canadese decisero di rilasciare quello stesso anno un’altra sneaker. Questa volta la scelta ricadde sulle Air Jordan 12, che ricevettero lo stesso trattamento delle Jordan 10: pelle premium bianca e dettagli oro a contrasto. Inutile dire che questo provocò un po’ di malcontento tra gli sneakerhead. Un episodio interessante, che magari non tutti ricordano, è che prima che queste scarpe venissero rilasciate al pubblico nell’autunno del 2016, Drake, in qualità di ambassador globale dei Toronto Raptors, regalò alcune paia ai fan e ai giocatori in una delle  “Drake Night”. Durante l’All-Star Weekend del 2017, invece, fu il momento delle Air Jordan 12 nella versione nera, anche qui tra le lamentele dei fan per la poca fantasia nella realizzazione della sneaker.

Se fino a quel momento i progetti footwear di OVO avevano toccato solo la sfera comprendente le sneakers, nel 2017 il brand decise di allargare i propri orizzonti. “October’s Very Own” unì infatti le forze con Clarks per la realizzazione di tre diverse colorazioni di Desert Boot, tutte impreziosite dalla scritta “Know Yourself” sulla tongue e dal gufo dorato sulla tomaia.

Jordan Tunner LX OVO

Sempre quello stesso anno, OVO si rese protagonista di altre due collaborazioni. La prima, sulle Trunner LX, limitate a sole 280 paia al mondo, per rendere omaggio all’apertura del flagship Jordan a Toronto. La seconda, invece, sui Boot di Timberland, che furono rivisitati in una chiave più moderna con l’aggiunta del lining in GORE-TEX e la suola Vibram. Nonostante, le numerose collaborazioni ufficiali di questi anni, continuarono ad emergere sneakers misteriose sui profili social dell’artista canadese, come le Air Jordan 8 “Calipari”, che non videro mai una data di release ufficiale.

Nel 2018 è stato l’anno delle Air Jordan 8, che così come le Air Jordan 10 e 12, sono state impreziosite con il classico “pattern OVO”. Una bianca e una nera, entrambe con la tomaia in pelle premium e dettagli oro. Parlando di sample, nel 2018 è apparso anche quelle delle Air Jordan 14 “God’s Plan”, che ancora oggi è forse una delle OVO più costose e ricercate.

Nel 2019, alcuni mesi dopo la release delle “Raptors” nella colorazione OG, a sorpresa su SNKRS app uscì anche una versione celebrativa per la finale NBA, che vedeva come protagonista la squadra canadese e i Golden State Warriors. A differenza della versione OG, quest’ultima aveva Jumpman viola e soprattutto la firma di Drake sulla tomaia.

Negli anni successivi l’interesse per OVO iniziò un po’ a calare, finché nel 2020 un paio di Air Jordan 4 “Splatter” OVO non furono vendute da Sotheby per una cifra superiore ai $32.000. Si trattava di una versione già mostrata da Drake nel 2017, e leggenda vuole che la “Splatter” sarebbe dovuta essere una tra le colorazioni OG del 1989 per il lancio ufficiale delle Air Jordan 4. Questa però non vide mai la luce del sole.

Nike x NOCTA

Dopo un periodo di calma apparente, Drake non troppo tempo fa ha dato vita anche a NOCTA, collezione in collaborazione con Nike che sta dando già i suoi frutti, con tre drop nel 2021. Nei prossimi mesi, infatti, è prevista anche la release di una Air force 1 bianca con riferimenti a “Certified Lover Boy”, nuovo album di Drake appena uscito. Che sia la prima di una nuova lunga serie di collaborazioni? Non ci resta che aspettare.

Air Force 1 Certified Lover Boy leaked

Immagine SneakerJager

Anche se oggi non si sente parlare tanto di collaborazioni OVO, questo non vuol dire che il brand sia morto. Anzi! L’apertura di più di dieci store fisici in giro per il mondo e gran parte delle collezioni sold out sul sito dovrebbero bastare a farvi dormire sereni. Siamo sicuri che per il futuro ci riserverà molte sorprese!

Certified Lover Boy