Sneakers - July 4, 2022

So Deep #8: Clarks, dai Caraibi all'Hip-Hop

Clarks ha definito la cultura streetwear (e non solo) grazie ad una silhouette iconica ed estremamente versatile.

Clarks ha definito la cultura streetwear (e non solo) grazie ad una silhouette iconica ed estremamente versatile.

Alessandro Ranieri

Uno degli slogan che accompagna da sempre Clarks dice “shoe for people who didn’t want to wear shoes”. Un concetto chiaro e mistico allo stesso tempo che incornicia perfettamente l’impatto del brand britannico. Il suo modello di punta, la Wallabee, oltre ad essere un riferimento di manifattura di qualità, è un prodotto di stile. 

Dai musicisti agli sportivi, fino alle star del cinema, le Clarks hanno dominato i guardaroba di tutto il mondo. Fin dai primi tempi, le Wallabee sono state una silhouette inconfondibile per la suola gommata e la forma a punta. Ma andando più a fondo della questione, il brand inglese ha raggiunto l’apice nel panorama hip-hop, tra gli anni ‘80 e ‘90, e ancor prima in Jamaica.

Immagine Vogue

Per tracciare il successo odierno è necessario fare un salto a Kingston, nei primi anni ‘20 del novecento. La Jamaica, all’epoca, era ancora una colonia inglese e i cittadini ambivano ad emigrare in Gran Bretagna sognando una vita migliore. Infatti, tra il 1955 e il 1968, più di 200 mila jamaicani emigrarono in Gran Bretagna con la nave Windrush, nome con cui si definì quella generazione. 

Allo stesso modo, la Jamaica portò la sua tradizione musicale in Gran Bretagna contribuendo alla nascita di fenomeni, come il grime, la dancehall e il reggae. I rapporti tra i due Paesi divennero sempre più reciproci, a livello culturale e artistico, e la storia di Clarks lo conferma. Lo stivaletto Boot influenzò un’intera popolazione, tanto da diventare la silhouette più amata.

Immagine Guardian

Nel 2011, Vybz Kartel, uno degli artisti jamaicani più famosi di sempre, pubblicò la canzone-tributo “Clarks”. Un manifesto chiarissimo su cosa significasse il brand inglese per i cittadini jamaicani. Ispirato dalla canzone, Al ‘Fingers’ Newman, DJ e curatore londinese, era così affascinato da questo fenomeno che decise di recarsi in Jamaica, nel 2010, con il fotografo Mark Read, e produrre una serie di interviste con alcune leggende locali, come Jah Stitch, Bunny ‘Striker’ Lee, Jah Thomas, Trinity and Little John. Questo lavoro confluì nel libro “Clarks in Jamaica”, pubblicato inizialmente nel 2012 e riproposto recentemente con dei capitoli aggiuntivi. 

Attraverso la narrazione visuale e testuale del libro, si respira l’animo di una nazione totalmente affezionata allo stivaletto di Clarks. “Le Clarks sono realizzate con materiali naturali, sia per la tomaia che per la suola, e il fatto che durassero per anni e anni è stato sicuramente un motivo importante per la loro popolarità, oltre alla comodità, perché in Giamaica molte persone camminano a lungo. Poi c’è il legame con l’Inghilterra, perché le persone che venivano dalla Giamaica a vivere nel Regno Unito viaggiavano avanti e indietro. Il Desert Boot è una scarpa di bell’aspetto che può essere indossata con diversi tipi di abbigliamento, elegante o casual”, ha dichiarato Newman.

Clarks Wallabee Jamaica Bee

Trinidad e Jamaica sono stati i paesi che, probabilmente, hanno figurato come maggiori brand advocate per Clarks. Il brand inglese dal canto suo non ha mai puntato su questi mercati, obbligando i cittadini jamaicani a fare scorta di materiale musicale e del maggior numero di Clarks trasportabili durante i loro viaggio in Gran Bretagna. 

Il tesoro della fabbrica di Padmore&Barnes, in Irlanda, racchiudeva l’essenza di un prodotto studiato nei minimi dettagli, fabbricato magnificamente ed adatto ad ogni ceto sociale. In breve tempo, il Boot di Clarks divenne la scarpa preferita dai ”rude-boys” jamaicani e si trasformarono in bersagli subito riconoscibili dalla polizia. Ma questo non fece desistere da indossare lo stivaletto in ogni occasione possibile. 

“L’alto tasso di omicidi è uno dei motivi per cui le Clarks si vendevano così bene in Jamaica. Poiché ci sono funerali quasi ogni settimana – e non si può essere visti con lo stesso paio di Clarks che si è indossato ai funerali precedenti – i rudeboy dovevano sempre averne un paio nuovo”, scrive Sneaker Freaker. 

Immagine One Block Down

Nel corso degli anni, il flusso migratorio jamaicano si è spinto negli Stati Uniti d’America, precisamente a New York. Se fino a metà degli anni ‘80 Clarks era l’emblema della dancehall, poco dopo sarebbe esploso nel mondo hip-hop. La Wallabee rappresentava il prodotto perfetto per rendere il rap un fenomeno rispettato, come la silhouette della scarpa. La sua forma inconfondibile permise ai rapper di costruirsi un immaginario estetico unico, sia nella musica che nello stile. 

Il Wu-Tang Clan fu uno dei più potenti ambasciatori di Clarks, infatti finirono anche per collaborare direttamente con il brand.  “Follow me, Wu-Tang gotta be the best thing since stocks in Clark Wallabees” rappava Method Man in “Gravel Pit” o come Ghostface Killah quando pubblicò “The Wallabee Champ”, un intero mixtape dedicato al mitico stivaletto e il suo animo stiloso

Clarks Wallabee x Wu Tang

Slick Rick ha letteralmente trasformato la sua passione per Clarks in un’ossessione. I suoi outfit eccentrici erano completati dalla scarpa inglese. Il rapper ha sempre amato forgiare i suoi abiti, dall’ideazione al design finale, ma senza mai mettere in dubbio la scelta footwear. “Ha una certa eleganza e sta bene al piede, e risale agli anni ’80. Finché non vedrò un’altra scarpa che abbia la stessa finezza sul piede di una minoranza, dovrò continuare a usare ciò che funziona”, ha dichiarato in un’intervista. 

MF Doom in Clarks. Immagine Sneaker.fr

Allo stesso modo, anche MF DOOM fu uno dei pionieri nella crescita di Clarks in territorio americano. L’aura misteriosa e da underdog del rapper nato in Inghilterra si posizionava perfettamente nell’identità culturale di Clarks. Fuori dai riflettori della ribalta, la Wallabee ha definito lo stile di strada prima che divenisse di dominio pubblico. 

A certificare il legame indissolubile tra Clarks, il rap di New York e le radici jamaicane arriva il recente documentario Clarks and New York: Soles of the City. Un viaggio tra due subculture che si sono influenzate a vicenda, attraverso personalità fondamentali per l’evoluzione delle stesse: Dave East, Raekwon, Ghostface Killah, Jadakiss, Set Free Richardson, Ronnie Fieg, Futura e Styles P. 

Partendo da una piccola fabbrica in Inghilterra, Clarks ha conquistato la street culture di tutto il mondo, tra il mondo del rap e della moda.