Sneakers - March 12, 2021

Air Max Day: Le migliori Air Max disegnate e progettate da donne

Giada Giacomazzo Header

Si sa, il mondo dei footwear design, soprattutto in Nike, è stato a lungo a men’s world; in questi ultimi anni però si sta invece incentivando la produzione di sneakers interamente ideate da designer donna, assumendo giovani creative che creeranno le iconiche Air Max di domani, speriamo non solo modelli in esclusiva femminile. In occasione dell’Air Max Day ripercorriamo un percorso un po’ diverso dal solito parlando di tecnologia Air e raccontiamo la storia delle migliori Air Max progettate da donne.

Disegnate nel 2000, dopo la popolare uscita delle Air Max Plus Tn dalla mente di Maria Kozo: una delle storiche product designer di Nike e oggi Footwear Designer Operations. La “Air Max Plus II” possiede la stessa tecnologia Air Tn del precedente modello disegnato da Sean McDowell, con l’aggiunta di un tallone sagomato molto più grande e il tutto unito a una tomaia dalla forma aerodinamica. Nel 2020 è avvenuto un secondo release in una versione upgrade rispetto al modello originale e usciranno altre colorazioni durante questo 2021, riportando alla luce una sneakers che fa parte dell’eredità Nike Tn: un destino legato dal caso prima e dal successo dopo, diventando simbolo di appartenenza a gruppi sociali ben definiti, come quelli che vivevano nelle periferie delle grandi città. Oggi tornano sulla cresta dell’onda grazie alla fascinazione verso gli anni 2000.

Air Max 98 Mezcal

Nel 2018 Nike organizza, per Air Max, il progetto “On Air”: una serie di workshop organizzati a New York, Londra, Parigi, Seoul, Shangai e Tokyo che ha portato migliaia di partecipanti locali a ideare modelli di scarpe ispirati alle loro comunità. Sono stati scelti poi 6 finalisti che hanno avuto l’onore di collaborare con gli sviluppatori Nike e dare vita alle loro sneakers. Tre di questi sei finalisti sono donne e hanno potuto realizzare dei progetti veramente particolari: la “Air Max 98 La Mezcla”, la Air Max 97 London Summer of Love e la Air Vapormax Plus Paris Work in progress.

air max 98 mezcla

Gabrielle Serrano è la progettista dietro a la “Air Max 98 la Mezcla” e il suo design si ispira e rappresenta la varietà di etnie e background culturali che compongono la popolazione di New York. Secondo Gabrielle, infatti, la cosa che rende New York così speciale sono proprio le persone.

Sapevo di volere che la scarpa mettesse in risalto la diversità della mia comunità“, dice a proposito del concetto sul sito NikeIl mio progetto riguarda le persone che fanno di New York quello che è, attraverso colori e materiali che rappresentano diverse carnagioni, la Statua della Libertà, la giungla di cemento e l’acqua che circonda New York“.

Air Max 97 Summer of Love

air max 97 summer of love campaign

La “Air Max 97 London Summer of Love” è invece disegnata da Jasmine Lasode pensando un suo personale aneddoto vissuto a Londra a Primrose Hill che diventa allegoria dell’amore per la sua città esaltando i colori della stagione estiva.

“A ispirare la scarpa è stata la mia ragazza, Lauren. Per il nostro primo appuntamento siamo salite sulla Primrose Hill, siamo andate in un negozio, abbiamo comprato da bere poi ci siamo sedute sulla collina e abbiamo ascoltato un po’ di musica guardando il tramonto. Ogni dettaglio della scarpa è ispirato a questo ricordo speciale“, ricorda Jasmine nella sua intervista su Nike.com

La scarpa ha forti colori vivaci e il bianco che li incornicia rappresenta l’estate. Il pannello sul fondo in pelle è ispirato al dettaglio del negozio dove Jasmine ricorda di aver comprato il bere, il motivo 97P ricorda invece le etichette presenti sulla frutta e la verdura e la scritta “Air 24/7” invece voleva richiamare l’orario di apertura degli off-license londinesi. Infine l’ultimo dettaglio personale presente sulla scarpa è la scritta “Good Chat” il soprannome con cui l’aveva salvata in rubrica la sua ragazza in ricordo di quella bella chiacchierata in Primrose Hill.

Nike Air Vapormax Plus Work in Progress

vapormax work in progress

L’ultima è la “Air Vapormax Plus Paris Work in progress” di Lou Matheron che ha progettato una sneaker modulabile che si ispira alla Parigi “in costruzione” con i ponteggi in metallo e le giacche di sicurezza dei lavoratori. Secondo Loula Grande Parigi esiste solo attraverso i lavori pubblici” che mettono la città in una condizione di costruzione permanente perché la cosa che la rende bella è proprio l’evoluzione.

La scarpa diventa quindi essa stessa simbolo di evoluzione e libertà: gli elementi principali della scarpa possono essere tolti e indossati a piacere. Il cinturino presente sulla tomaia può essere allacciato in diversi modi, lo swoosh è disponibile in tre colori e si può fissare con un cacciavite che viene fornito direttamente nella scatola. Bianco, grigio, blu metallizzato, giallo, arancio: le tonalità tipiche di una metropoli in costruzione, bagnata da un cielo limpido.

2018: Comme Des Garcons

Dopo varie collaborazioni insieme nel corso degli anni, la casa di alta moda Comme Des Garçons guidata dalla grande Rei Kawabuko collabora con Nike alla realizzazione di una triade di “Air Max 180 CDG”, la cui ispirazione e uscita non viene comunicata in nessun modo altisonante, in vero stile Kawabuko. Escono a sorpresa a inizio 2018, tre 180 dal design identico a quello del 1991 di Tinker e caratterizzate dall’utilizzo di toni di rosa molto accesi, quasi fluorescenti, tomaia in nylon Laser Pink e loghi Solar Red. La differenziazione delle tre colorazioni è data dai toni di sovrapposizione, che appaiono in bianco, nero o rosa.

Nonostante sia una collaborazione, sulla scarpa non esiste nessuna indicazione del co-branding e questo l’ha resa ancora più casual e da intenditori. Basta l’impronta della stilista per renderle uniche: dal 1978 Rei Kawabuko scrive la storia della moda facendo del minimalismo estremo, la capacità di giocare con i volumi e la totale libertà di ignorare i trend la sua cifra stilistica.

La scarpa diventa ben presto una sneakers di quelle da avere assolutamente e la proposta di un “rosa unisex” è un elemento che ne consacra il successo e che rappresenta, come da 40 anni a questa parte, la voglia di Rei Kawabuko di sovvertire le regole della moda maschile.

Nel 2020 tornano a collaborare su un’altra Air Max e viene scelta la silhouette della 95, altra icona con unità Air. La “Air Max 95 CDG”, anche questa progettata in tre colorways, nero, bianco e bianco/grigio/nero, è particolare per l’utilizzo di extra layers in tessuto che le danno un aspetto destrutturato, in tipica ottica Comme Des Garçons.

2019: Olivia Kim, Ambush e non solo

Air Max 98 Olivia Kim

Olivia Kim Air Max

Olivia Kim è una delle creative donna con cui Nike collabora attivamente; è di New York ed è la vice presidente e Creative Projects Manager di Nordstrom, la celebre catena di distribuzione americana. Ama le sneakers e inizia a collaborare molto presto con Nike alla realizzazione di modelli che si ispirano alla New York degli anni ’90, periodo in cui Olivia raggiunge la maggiore età. Cura quindi una collezione chiamata “No Cover” a cui appartengono cinque iconiche silhouette OG di Nike, riviste secondo il suo sguardo creativo e prendendo ispirazione dalla nightlife newyorkese: le Air Force 1, le Air Mowabb del 1991, le Air Footscape, le Jordan IV e un paio di Air Max 98.

Per la tomaia rosso-verde-giallo di questa edizione speciale di Air Max 98, l’ispirazione è venuta dalla musica dancehall e dalle influenze culturali giamaicane che hanno permeato New York negli anni ’90. Il gradiente di colore viene preso in prestito invece dall’Air Max 120, che è uscita per la prima volta nel 1998, conferendo alla sneaker una maggiore vivacità e un ulteriore cenno agli anni ’90. Accentuato da dettagli di design riflettenti sulla punta e sulla tomaia, questa AM 98 è rialzata per rappresentare l’essenza della comunità rastafariana della città.

Air Max 180 Ambush

air max ambush

Nel 2019 arriva anche la collaborazione con Ambush, ormai celebre marchio di Yoon Ahn di cui abbiamo raccontato la storia in uno dei nostri ultimi articoli, che progetta un’Air Max 180 particolare: vengono infatti fuse insieme la 180, la prima sneakers posseduta da Yoon e con cui ha un legame affettivo e l’Air Zoom Flight che con il suo rivestimento è utile per avvolgere molto meglio il piede, rendendo così la sneakers confortevole e pratica.

La sneakers esce in due colorazioni, una chiara e delicata e una nera, entrambe con tomaie con un materiale simil ripstop, pannelli posteriori in pelle scamosciata, stampi in plastica e punta lucida. Oltre alla scarpa esce anche una collezione di abbigliamento unisex comprensiva di due cappotti, una giacca reversible, una giacca in pelliccia sintetica, un body elasticizzato, un top e pantaloni in pile; il tutto disponibile in colorazione bianca o nera, da abbinare alle due scarpe.

La capsule si ispira ai nuovi stili di vita della città, creando capi di abbigliamento adatti ad accompagnarti in ogni situazione, dalla mattina alla vita notturna. “Il nuovo stile di vita che molti di noi vivono non è così frammentato“, afferma Yoon. “Prima, il modo in cui ti vestivi la mattina non veniva trasportato nella notte. Ora ci muoviamo nello spazio e nel tempo in modo più fluido.

Air Max 270 React In My Feels

Questa sneakers è uno dei progetti più interessanti realizzati nel 2019 da Nike: questa “Air Max 270 React In My Feels” viene disegnata dalla psicoterapeuta e sostenitrice della salute mentale Liz Beecroft e l’intero ricavato viene devoluto alla Fondazione americana per la prevenzione al suicidio.

La scarpa, prodotta sia in taglia da uomo che da donna, è realizzata in materiale leggero e traspirante, presenta uno stivaletto interno e la tecnologia React per agevolare una vestibilità confortevole, viene inserito un’unità Air Max nel talone per una maggiore ammortizzazione. Come colore principale viene utilizzato il verde, in quanto colore ufficiale rappresentativo della consapevolezza della salute mentale. Sulla linguetta è ricamata la frase “Have a Nice Day” mentre sul tallone “In My Feels”. Il dettaglio più particolare però è lo swoosh sul lato della sneaker: è disegnato a zig zag per simboleggiare il processo di guarigione che non è mai lineare perché tutti abbiamo alti e bassi per tutta la vita.

Il mio obiettivo con tutto questo è far sapere a tutti che la comprensione dei nostri sentimenti è valida e non dobbiamo soffrire da soli. Va bene sentire le sensazioni” afferma Beecroft. Proprio un bel progetto.

L’Air Max Dia è forse il progetto più al femminile realizzato parlando di Air Max; la scarpa è infatti interamente progettata da quattro donne: una designer, un’ingegnera, una sviluppatrice e una product manager che si sono sedute allo stesso tavolo per collaborare alla realizzazione di questa sneakers dal design particolare e dalla funzionalità massima.

La tomaia destrutturata in Nexkin traslucido, la suola molto alta e l’altezza dello stack per evidenziare l’unità Air il più possibile. Allo stesso tempo però il tutto non doveva risultare ingombrante e rimanere comunque affusolata con una silhouette armoniosa. Lo swoosh è presente ma è delicato, piccolo, posto sia sul tallone che sulla punta. I quattro punti presenti sulla linguetta posta sul tallone rappresentano la collaborazione tra queste quattro diverse discipline, che hanno saputo progettare una scarpa proporzionata in cui un momento storico in cui spesso la tendenza è proprio l’opposto.

La scarpa è stata lanciata in tante colorazioni differenti: total white, bianco crema con dettagli neri, grigio con dettagli viola e infine l’immancabile rosa. Forse l’unica nota “negativa” del progetto sta proprio nella scelta delle colorway che non portano niente di innovativo sul fronte sneakers al femminile.

Air Max Verona

Naomi Osaka

Naomi Osaka in Air Max Verona

Nel 1992 Nike rilascia la prima scarpa Air Max in esclusiva donna: l’Air Verona. La sneakers aprì la strada alla progettazione di tantissimi modelli che divennero i punti fermi delle Air Max femminili in tutto il mondo fino ad arrivare anche a modelli più recenti, come l’Air Max Thea o l’Air Max Dia.  A distanza di ben 30 anni dopo, Nike vuole rendere omaggio a quella sneakers e a una donna OG con la nuova “Nike Air Max Verona”, disegnata interamente da Juliana Sagat, nuova designer Nike e collaboratrice di Dylan Raasch.

La scarpa, si nota subito, prende in prestito elementi da altre celebri Air Max: come l’Air Max 200 la parte Air è più visibile rispetto ad altre tradizionali unità Air, il profilo prende ispirazione dalle linee dell’Air Max 90, con l’aggiunta però di un tallone esagerato e pannelli distinti tra loro. La punta è più classica, in rete, mentre sui lati troviamo pelle liscia su cui spicca uno swoosh cucito a zig-zag e appare due volte anche sul tallone. Disponibile in molti colori, dai più tenui e “girly style” (anche qui immancabile rosa come colore di punta) ai più decisi e classici come nero e bianco. La testimonial ufficiale scelta è Naomi Osaka, la nuova promessa del tennis giapponese, in una campagna chiamata “Rompere gli schemi” e non c’è scelta più azzeccata di lei che come giocatrice va letteralmente controcorrente, evitando di seguire le orme dei grandi che l’hanno preceduta. “Sono arrivata fin qui rimanendo me stessa e devo continuare a farlo“, ha affermato Naomi.

Air Max 90 Archtype

Air Max 90 Archtype

In vista del 30° anniversario dell’Air Max 90, la celebre silhouette si pensava venisse riproposta in modalità inedite e impressionanti, ma come si può andare a toccare una scarpa del genere? Risposta breve: non si può. Il team Nike, guidato da Mariko Tumangan e Teresa Mendler, due tra le più importanti footwear designer Nike, lavorano quindi a una versione “archetipo” utilizzando la metafora visiva dello schizzo e nasce così la “Air Max 90 Archtype”.

Come le precedenti versioni di “sneakers schematiche” apparse già all’interno delle linee Air Max e Nike React, la proposta per l’Air Max 90 presenta dei tratti che ricordano il disegno a mano libera, il tutto utilizzando i toni Bright Crimson rispetto ai pannelli in TPU che invece presentano il rosso in una colorazione molto più vivida. Le linguette invece rinunciano all’imbottitura tradizionale a favore di una più sottile e il colletto è formato da una struttura in schiuma a taglio vivo, il tutto per dare l’idea di una forma primordiale e più destrutturata della celebre silhouette. Questa è il tipico esempio di quanto le donne disegnino tantissime delle sneakers unisex che indossiamo tutti i giorni, anche se non vengono conosciute e celebrate.

 

In questo Air Max Day 2021 abbiamo ripercorso la storia della Air Max disegnate da donne talentuose: designer, progettiste, artiste, creative e visionarie che sempre più saranno fondamentali per dare la rappresentanza che le donne meritano all’interno del settore sportswear o più in generale nella società.

NB: e ricordiamo che alle donne non bastano solo i toni di rosa.